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Rassegna stampa

Roma, comincia il “tour de force”. E Paredes farà gli straordinari

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Sette gare in 21 giorni, tra Serie A ed Europa League. Dalla partita di domenica prossima contro la Sampdoria all’Olimpico a quella, sempre in casa, del 2 ottobre contro l’Inter, la Roma proverà a rimettere in carreggiata la propria stagione, cominciata con l’eliminazione nei preliminari di Champions. Un’esclusione che ha portato un danno economico, condizionando gli ultimi giorni di mercato in cui è mancato il rinforzo chiesto da Luciano Spalletti. Proprio il tecnico giallorosso, al termine dell’amichevole di due giorni fa con gli argentini del San Lorenzo, ha detto di essere «a posto con la rosa, a patto però che non ci siano troppi infortuni». Una circostanza con cui dovrà cominciare a fare i conti già contro la Sampdoria, in cui non ci sarà Daniele De Rossi, tornato dalla Nazionale con un problema al polpaccio. Visto che il vicecapitano (la fascia gli sarà riconsegnata al termine della squalifica) dovrà scontare uno stop di tre turni in Europa League – salterà la trasferta in Repubblica Ceca del 15 settembre con il Viktoria Plzen e le gare casalinghe con Astra Giurgiu (29 settembre) e Austria Vienna (20 ottobre) – e che in campionato potrebbe rientrare il 18 al Franchi contro la Fiorentina o tre giorni dopo all’Olimpico contro il Crotone (mentre il 25 i giallorossi saranno impegnati in trasferta col Torino), nell’immediato a centrocampo ci saranno gli uomini contati.

Strootman e Nainggolan, in questi giorni in nazionale come Gerson (convocato con l’Under 20 del Brasile, domani farà ritorno a Trigoria mentre la squadra ricomincerà a lavorare oggi pomeriggio) saranno chiamati ad un super lavoro, e con loro Leandro Paredes. L’argentino per gran parte dell’estate è stato sul mercato ma poi, un po’ per mancanza di offerte che soddisfacessero la Roma, un po’ perché ha convinto l’allenatore, è rimasto nella Capitale. Ora sarà chiamato a recitare un ruolo fondamentale in un periodo già delicato della stagione. Spalletti non avrà problemi, invece, in porta, dove il polacco Szczesny ha scavalcato nelle gerarchie il brasiliano Alisson, che però scalpita. «Sono rimasto due partite in panchina – le sue parole – ma sono tranquillo. Ho affrontato il cambio di club in maniera molto naturale, mi sto impegnando molto in allenamento. Quando un portiere non gioca deve rimediare con il lavoro».

(Corriere della Sera – G. Piacentini)



FOTO: Credits by Shutterstock.com

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