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Rassegna stampa

Roma, comincia un’altra era: Friedkin presidente-padrone

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NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – La data del 17 agosto 2020 è destinata rimanere nei libri di storia romanista, ma a Boston, Houston e Trigoria vogliono mantenere un profilo basso. Oggi Dan Friedkin (a meno di un improbabile cambio di programma dell’ultimo minuto) sarà il venticinquesimo presidente della Roma (Renato Sacerdoti lo è stato per due volte), ma non sono programmati annunci in grande stile. Non è al momento previsto (ma nemmeno escluso) un incontro tra il presidente uscente e quello entrante per sancire il closing, ma solo uno scambio di documenti per ufficializzare il passaggio di proprietà.

Lavoro per gli avvocati di entrambi, all’opera ormai da alcuni giorni per preparare tutta la documentazione, a cui dovrebbero seguire le prime dichiarazioni ufficiali (attraverso un video messaggio?) di Dan Friedkin e (forse) il saluto ai romanisti di James Pallotta, che già un paio di giorni fa rispondendo al «Corriere dello Sport», ha consigliato al suo successore di «non ripetere i suoi stessi errori».

Il nuovo board giallorosso, che sarà composto anche dal figlio Ryan e dai manager Marc Watts, Eric Wiliamson e Brian Walker che faranno parte del Cda che ad ottobre sarà completamente rinnovato, è al lavoro da tempo per programmare la stagione: i contatti con i dirigenti di base a Trigoria sono stati assidui in questi giorni, soprattutto con Guido Fienga: l’attuale Ceo garantirà la continuità e trasferirà informazioni ed esperienza dalla vecchia alla nuova proprietà, e in questa situazione di interregno si sta occupando anche del mercato, non essendoci in organico un direttore sportivo dopo il licenziamento di Gianluca Petrachi.

A breve non sono previste nuove nomine, anche se in Spagna continuano a parlare di una candidatura forte di Ramon Planes, attuale uomo mercato del Barcellona che oggi potrebbe essere perdere il posto (non solo lui) a causa della disfatta in Champions contro il Bayern Monaco, che rappresenterebbe un punto di rottura con il passato. Una scelta più «conservativa» sarebbe quella che porta a Paratici, Giuntoli e Ausilio, che hanno il vantaggio conoscere meglio la Serie A e il mercato italiano.

Per quanto riguarda la squadra, le priorità tecniche sono state già fissate: Zaniolo e Pellegrini saranno blindati e Chris Smalling dovrà essere il primo «rinforzo». Le trattative per l’inglese non si sono mai interrotte, e lo stesso difensore ha fatto capire allo United, rifiutando la proposta del Newcastle, di volere i giallorossi: per tornare alla Roma, con cui c’è già un accordo per un triennale, è disposto a ridursi l’ingaggio.

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Di sicuro i tifosi non dovranno aspettarsi, almeno in questa prima fase di gestione di Friedkin, i fuochi d’artificio. Il programma di consolidamento sarà a medio termine, e passerà anche attraverso la riduzione dei costi, soprattutto del monte ingaggi, e dei componenti della rosa. Problemi che la vecchia proprietà non solo non ha saputo risolvere, ma negli ultimi tempi ha accentuato.

(Corriere della Sera – G. Piacentini)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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