Tiago Pinto

C’era una volta una società che per convincere i giocatori a sceglierla riempiva di soldi le tasche dei loro procuratori. E così, di commissione in commissione, la Roma aveva scalato la classifica dei club più generosi con agenti, para agenti e affini, arrivando fino al 2° posto, dietro la Juventus. Un fiume di denaro, scrive Il Messaggero.

Soltanto nel 2020, mal contati venti milioni (19,2), qualcuno in meno dei 20,8 riconosciuti dai bianconeri. Nel quinquennio 2015-20, 103, parecchi di meno dei 190 della Juventus, ma sullo stesso livello dell’Inter (108), una decina in più del Milan (94) e una marea rispetto ai 17 sborsati da Lotito nello stesso periodo, in cui – giusto per ricordarlo – la Lazio ha portato a casa tre trofei (una coppa Italia, due supercoppe), la Roma nulla.

Ma non è solo per ragioni economiche che la nuova gestione della Roma ha deciso di darci un taglio, imponendo un tetto massimo del 10% alle commissioni per gli agenti dei calciatori acquistati o venduti; e riconoscendo solo una delle parcelle se il procuratore è lo stesso che media tra acquirente e venditore e che tratta sull’ingaggio.

Innanzitutto, per una ragione etica, se di valori si può ancora parlare nel calcio. Da anni la Fifa raccomanda ai club di non superare la soglia del 10%, e sistematicamente non viene ascoltata (salvo rare e virtuose eccezioni, la Francia ad esempio). Ora sta studiando il modo di introdurre dei paletti a partire dalla prossima stagione calcistica, ma le resistenze sono numerose e l’introduzione sarà comunque molto graduale.

Tiago Pinto, invece, ha preso una decisione netta, coraggiosa e, dunque, apprezzabile (naturalmente avallata dalla proprietà). E del resto, in linea con lo status del proprio allenatore: l’opportunità di lavorare con José Mourinho dovrebbe essere condizione sufficiente a convincere qualunque calciatore. Ecco perché la Roma ritiene di non aver più bisogno di mediazioni per acquistare un giocatore. L’unica commissione che a Trigoria riconoscono, è quella calcolata sull’ingaggio, il cui pagamento – altra novità rispetto al passato – ora è spalmato su tutta la durata del contratto. I risultati si vedono. Nella semestrale appena pubblicata, il dato riferito alle commissioni per gli affari dell’ultima sessione estiva supera appena i 4 milioni.

Tanti soldi risparmiati per la società, tanti soldi non incassati dai procuratori. Logico che questo abbia creato un certo malcontento, diciamo così. Anche perché Pinto ha aperto le porte di Trigoria a tutti, facendo entrare anche quei procuratori che da anni non facevano più affari con la Roma. Un altro avviso ai naviganti.



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