Non è arrivato in tempo per Porto-Roma ma sarà disponibile per Roma-Porto. Bruno Peres, 26 anni, terzino destro, brasiliano, 65 presenze e 6 gol in serie A con il Torino, è sbarcato ieri a Fiumicino per firmare un quinquennale (1,4 milioni netti, più bonus) e dire le frasi di rito: «Sono felice di iniziare questa nuova avventura. Non vedo l’ora di conoscere i nuovi compagni e mettermi a disposizione del mister. Nel frattempo farò il tifo davanti alla tv: forza Roma!». Bruno Peres arriva con una formula favorevole per la società giallorossa: prestito oneroso per questa stagione da un milione, obbligo di riscatto tra dodici mesi per 12,5 milioni più eventuali bonus per un altro milione e mezzo. Nel comunicato ufficiale non si parla dell’eventuale percentuale del 20% al Torino in caso di futura rivendita. Ormai i contratti sono pieni di sorprese, come quella di Manolas. Luciano Spalletti si è detto «molto soddisfatto dell’arrivo di Bruno Peres: abbiamo preso un altro grande calciatore, come ne abbiamo già altri. Bisogna fin da subito capire che non ci sono onnipotenti, bisogna lavorare di squadra, perché è la squadra che fa risultati e classifica». Bruno Peres è un terzino “sui generis”, più forte in fase offensiva che in quella difensiva. Di sicuro porta corsa e fisicità al reparto.

Il brasiliano sarà una chiave per quella difesa “a 3 e mezzo” che Spalletti vuole mettere nel database della squadra. Con il grave infortunio di Mario Rui, infatti, la Roma ha perduto il terzino di spinta che i giallorossi avevano cercato dopo il mancato riscatto di Digne. Bruno Peres può svolgere lo stesso compito sulla destra, anziché sulla sinistra, dove giocherà invece Juan Jesus. L’ex interista è sicuramente più difensore e può trasformare la linea a quattro in linea a tre. La duttilità è la qualità che Spalletti vuole immettere nella Roma 2016-2017. «Giocheremo quattro gare importantissime in dodici giorni — ha detto l’allenatore, riferendosi alle due partite contro il Porto e al campionato contro Udinese e Cagliari —. Ci servono venti giocatori pronti a darsi il cambio. Bruno Peres è questo tipo di calciatore: può giocare sia a destra che a sinistra e può fare sia il difensore che il centrocampista». La scelta del brasiliano è stata motivata anche dalla sua esperienza italiana: c’è poco da spiegargli, anche se la difesa giallorossa è stata rifondata quasi completamente. «Dovranno lavorare per trovare gli automatismi — ha detto Daniele De Rossi —: di solito quando stai andando bene è meglio cambiare il meno possibile».

(Corriere della Sera – L. Valdiserri)



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