AS ROMA NEWS EL SHAARAWY – A voler essere cattivi verrebbe da dire che di sei possibili soluzioni non ce n’è una che convinca davvero fino in fondo. A voler essere buoni, invece, si può ribaltare la prospettiva e pensare che la Roma sugli esterni ha una vasta gamma di soluzioni, ben tre per ogni fascia, scrive La Gazzetta dello Sport.
Probabilmente la verità sta nel mezzo, anche se poi le scelte fatte finora da José Mourinho in questo primo scorcio di stagione ci dicono che di opzioni definitive non ce n’è ancora l’ombra. Ed allora domenica chi saranno i due quinti giallorossi? Kristensen potrebbe tornare a prendersi la maglia da titolare persa contro il Milan, mentre dall’altra parte avanza la candidatura di El Shaarawy, in una gara da vincere a tutti i costi…
A destra Mourinho ha due calciatori che quasi si assomigliano per modo di giocare e dna, Kristensen e Karsdorp. Ed un terzo, Celik, che è molto più difensore degli altri due, ma che spesso e volentieri incasella prestazioni sconfortanti (l’ultima contro il Milan, quando è partito titolare combinandone un po’ di tutti i colori). Il problema ad inizio stagione sembrava essere stato risolto con l’arrivo del danese Kristensen, che però nelle due partite contro Salernitana e Verona è sembrato quasi un alieno calato all’improvviso da Marte: smarrito, spaesato, come se non sapesse neanche cosa fare.
Tanto da venire puntualmente sostituito in entrambe le circostanze, perdendo poi la maglia da titolare proprio contro il Milan. Solo che Celik è difficile da riproporre e Karsdorp teoricamente è un giocatore di cui la Roma si sarebbe disfatta volentieri anche nell’ultima sessione di mercato, quella estiva. Insomma, il danese potrebbe tornare ad avere una chance, dopo la partita giocata in nazionale contro la Finlandia (ma da terzino destro, in una difesa a 4). Chance che stavolta dovrà però essere bravo a cogliere e sfruttare a dovere.
Dall’altra parte, invece, i due che solitamente si contendono il posto potrebbero riposare entrambi. Zalewski viene infatti dalla gestione di un affaticamento muscolare all’adduttore della coscia sinistra; Spinazzola è stato invece in nazionale, ma Spalletti lo ha spedito in tribuna in entrambi le circostanze (preferendogli Dimarco e Biraghi), sintomo anche di uno stato di forma non eccezionale. In più Zalewski soffre spesso il mismatch a livello fisico, con gli allenatori avversari che vanno a giocare da quella parte, soprattutto se hanno attaccanti fisici (un po’ come succedeva con Florenzi).
E allora magari Mou potrebbe decidere anche di lanciare a sorpresa El Shaarawy, pure per aumentare il peso offensivo della manovra, seppur anche il Faraone non sia un gigante e anche lui non è stato benissimo, dovendo gestire delle problematiche fisiche. Lui, però, gode di grandissima stima da parte di Mou, che sa che ci può contare sempre, in qualsiasi ruolo. Del resto, anche nella scorsa stagione gli ha fatto fare l’esterno a tuttafascia, a volte anche il terzino, soprattutto in quelle partite in cui si è trattato di difendere o di mettersi a 4 per portare a casa il risultato.
Il vero problema è che gli esterni della Roma non sembrano fatti per fare i quinti. Spinazzola potrebbe anche, ma non ha più la brillantezza dei momenti migliori. Celik è invece un difensore puro, mentre Zalewski un trequartista adattato al ruolo. Kristensen e Karsdorp, invece, sono due portati ad andare, a spingere, ma con una qualità sempre rivedibile. Basti pensare, ad esempio, che contro il Milan dagli esterni sono arrivati 11 cross, ma nessuno andato a buon fine.
Insomma, se c’è un problema da risolvere è proprio quello di accompagnare bene la fase offensiva, servendo a dovere le punte, soprattutto ora che si ha a disposizione un terminale offensivo del calibro (e del peso) di Lukaku. Di buono c’è invece che quasi tutti hanno corsa e che nell’uno contro uno gente come Spinazzola ed El Shaarawy (ma volendo anche Zalewski) hanno le qualità per creare la superiorità numerica. Il che aiuterebbe eccome a creare maggiori pericoli, con l’Empoli ma non solo.
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