AS ROMA NEWS MILAN DE ROSSI – «Qualità, qualità». Lo slogan, l’esortazione ripetuta due volte, ricorre spesso negli allenamenti della Roma da quando c’è Daniele De Rossi. E’ il senso di una ricerca continua, la valorizzazione del talento e della personalità dentro al calcio degli atleti super muscolosi, scrive il Corriere dello Sport.
Anche ieri a Trigoria si insisteva su questo concetto durante le esercitazioni, nello scarico del pallone e nelle scelte della giocata. In fondo è stata proprio la qualità a consentirgli di conquistare 26 punti in 11 giornate e soprattutto la vittoria contro il Milan, che domani arriva all’Olimpico con l’obiettivo di cancellare lo 0-1 di San Siro. Ma stavolta la sensazione è che non basterà essere brillanti per passare il turno. Servirà lo spirito, del quale De Rossi era un efficace esempio da calciatore, per evitare di compromettere in uno stadio pieno d’amore un cammino quasi perfetto.
Non è immaginabile che la Roma si chiuda a protezione del pareggio, perché non ha un’anima difensivista e perché lasciare troppo la palla al Milan diventerebbe controproducente. «Ci ammazzano se non giochiamo» ha detto De Rossi ai giocatori ricordando i primi 60 minuti della partita d’andata, quando a tratti ha dominato l’avversario governando il pallone nell’altra metà campo.
Però non è neppure pensabile che il Milan, sorpreso dalla tattica di De Rossi giovedì scorso, ripeta certi errori di concetto e di lettura che l’hanno completamente ammansito, almeno finché la Roma ha avuto benzina nelle gambe. E allora la fase difensiva, intesa nel suo complesso, sarà determinante nella gestione del risultato: a Milano, con il 4-4-2 in cui El Shaarawy inseguiva a destra Theo Hernandez e Pellegrini correva sulle tracce di Calabria e non solo, De Rossi ha generato un ingorgo centrale nel quale Pioli si è smarrito.
Anche Lukaku e Dybala, quando la Roma era rimasta senza pallone, ripiegavano sulla trequarti per abbassare il blocco. Questo meccanismo deve essere ripetuto, anche con Bove mezzala al posto dello squalificato Cristante. Ma va ripetuta anche la pulizia delle giocate che hanno permesso a Dybala, El Shaarawy e Spinazzola di infilarsi spesso nella terra di mezzo, destabilizzando la difesa milanista: segnare un gol, per l’entusiasmo che provocherebbe, può essere davvero lo step decisivo verso la qualificazione.
Quanto ai difensori puri, con Celik confermato a destra a duellare con l’amico Leao, l’assenza di N’Dicka elimina i dubbi: toccherà ancora a Smalling fermare Giroud, chiaramente in coppia con Mancini che in questo periodo trasforma in oro ogni calcio d’angolo. Al resto dovrà provvedere Mile Svilar, che contro il Milan ha debuttato in questo campionato nell’ultima di Mourinho in panchina e che a Udine (non per colpa sua) ha dovuto concedere un gol dopo 436 minuti di imbattibilità. Svilar è stato un elemento fondamentale della rincorsa della Roma, sia in campionato sia in Europa League: dove non sono arrivati i difensori, vedi i rigori contro il Feyenoord o il rigore singolo di Firenze, si sono spinti i suoi guantoni, sempre più solidi e rassicuranti.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA