Bryan Cristante

 AS ROMA NEWS CRISTANTE – Adesso i tifosi della Roma hanno scoperto che anche Bryan Cristante è umano. E che può risentire della stanchezza inevitabile dopo diciotto partite consecutive tra campionato e coppa, tutte – tranne una – giocate titolare, scrive il Corriere dello Sport.

Ebbene sì, anche il centrocampista che non riposa mai ha accusato il colpo, quel calo atletico che inesorabilmente colpisce tutti quei giocatori essenziali e fondamentali per la squadra e il proprio allenatore. 

Una flessione normale tra gli stakanovisti, figuriamoci per Cristante che non solo gioca sempre e si fa in quattro per far rendere al massimo la squadra, ma lo fa anche cambiando ruolo. E così è stato a Ginevra dove l’assenza di Mancini lo ha costretto nuovamente ad arretrare in difesa e a guidare il reparto da centrale dei tre. E così sarà anche contro lo Sheriff vista la squalifica di N’Dicka

E dato che non c’è salvezza neanche per chi si danna l’anima per la squadra sacrificando corpo e mente, anche Cristante è caduto nel grave errore regalando il pallone a Badia per il pareggio del Servette. Errore di misura nel colpo di testa a vuoto e che lo ha scavalcato finendo sui piedi del centravanti degli svizzeri. Un’ingenuità commessa da chi è fuori ruolo, si adatta e non si ferma mai. Un abbaglio al quale la squadra, nonostante le tante occasioni e la netta superiorità nei confronti del Servette, non è riuscita a rimediare.

E allora è inutile gettare benzina sul fuoco, evidenziare la svista di Cristante e metterlo sotto processo. No, non è lui che Mourinho ha voluto punire alla fine della partita tra interviste e naturalmente riunione con i suoi: «La squadra perde di stabilità con Cristante in difesa, è naturale. Ma c’è solo un Cristante, anzi, se ce ne fossero tre o quattro giocherebbero tutti. Ma ce ne è solo uno ed è un grande esempio per gli altri, gioca con una concentrazione altissima senza alcun tipo di superficialità».

Nella sua prima stagione in giallorosso Mou disse la stessa cosa di Pellegrini, adesso invece il ruolo di “preferito” è probabilmente passato a Cristante per integrità fisica, qualità, rendimento e dedizione alla causa. Del resto Bryan è il secondo giocatore di movimento più utilizzato in Serie A (dietro a Di Lorenzo), stessa posizione valutando le presenze tra campionato e coppe. 

Insomma, Mourinho lo ha scagiocato e così hanno fatto anche i tifosi romanisti che provano solo grande gratitudine per il centrocampista di ventotto anni arrivato alla sua sesta stagione con la maglia giallorossa. Certo, la sua prima partita stagionale con la fascia da capitano se l’aspettava diversa, ma non può neanche assumersi tutte le responsabilità dell’intera squadra.

Fortunatamente per lui (e per Mourinho) contro il Sassuolo potrà tornare a giocare nel suo ruolo, a centrocampo insieme a Paredes e probabilmente Pellegrini per cercare di dare la sua qualità sia a sostegno della difesa, sia nella costruzione del gioco. Oltre ovviamente ai recuperi e sulle seconde palle da strappare agli avversari. Insomma, un lavoro a tutto campo nonostante con l’arrivo del regista argentino sia anche cambiato il suo ruolo e, in parte, anche i suoi compiti. Non ne ha risentito, se non nella stanchezza.



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