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Rassegna stampa

Roma, da Dybala a Abraham: i leader più vincenti indicano la strada

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ABRAHAM DYBALA – Il discrimine fra luogo comune e verità acclarata, a volte, è più sottile di quello che si possa credere. Perciò, nei giorni che contano – quando la linea d’ombra è difficile da individuare – ci si aggrappa alle certezze che si ereditano, scrive La Gazzetta dello Sport.

Così, alla vigilia della finale di Europa League, nel ventre della sala stampa di Budapest, rimbomba uno dei mantra dello sport a tutte le latitudini: vincere aiuta a vincere. In questo senso, nonostante anche il Siviglia annoveri vincenti di caratura internazionale, la Roma non è messa affatto male. Anzi.

Senza neppure voler considerare il successo di un anno fa in Conference League, che accomuna gran parte della rosa giallorossa, sono tanti i calciatori a disposizione di José Mourinho che in passato hanno alzato dei trofei sia a livello europeo che mondiale. E chi sorprendentemente non vi è riuscito, in ogni caso sa bene come farlo. Un nome per tutti: Nemanja Matic, che ha vinto un titolo in Portogallo e cinque in Inghilterra, ma ancora insegue il primo acuto continentale.

Un problema che non ha di sicuro Rui Patricio. il portiere portoghese, infatti, ha in bacheca anche un campionato europeo vinto così da protagonista, nel 2016, da avere avuto una statua dedicata. Come i condottieri venivano immortalati a cavallo, Rui Patricio è stato ritratto nell’atto di parare il tiro di Griezmann che poteva spostare l’inerzia della finale verso la Francia. Se non bastasse, nella sua bacheca strettamente personale c’è anche una Nations League, il che non guasta affatto.

Discorso diverso quello che riguarda Chris Smalling. L’inglese a livello internazionale ha vinto “solo” una Europa League col Manchester United nel 2017, ma il suo è stato un successo “very Special” perché quella squadra era allenata proprio da Mourinho. «Il mio rapporto con lui è ottimo – ha detto-. Ho vinto con lui in Inghilterra e ora voglio farlo in Italia. È una persona che ha sempre voglia di vincere, non si accontenta di un trofeo ed è la mentalità che dobbiamo avere. Penso che un allenatore così grande, un leader, che ha vinto tante finali, ci trasmetta grande fiducia per una partita in cui affrontiamo una grande squadra come il Siviglia. Questa Roma, come il mio Manchester, credo abbia le caratteristiche delle squadre di Mourinho: combattere fino alla fine, seguire le indicazioni dell’allenatore e dare tutto in campo».

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Più o meno quello che pensano altri due totem della squadra come Bryan Cristante e Leonardo Spinazzola, che hanno guadagnato la vetrina per aver vinto l’Europeo. «Arrivando in due finali europee si impara tanto – ha spiegato il centrocampista -. Metti sempre un mattoncino in più per poi creare qualcosa di importante». Una scalata su cui Georginio Wijnaldum potrebbe dare lezioni, visto che in carriera ha vinto una Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per club.

A proposito di Mondiale, c’è bisogno di ricordare che la Roma ha a disposizione un campione come Dybala? La Joya, a dicembre, è stato decisivo in Qatar calciando uno dei rigori che è valsa la Coppa e oggi a Budapest cerca il suo primo trofeo internazionale in un club. «Tutti abbiamo voglia di vincere, abbiamo un allenatore con una mentalità incredibile. Questa squadra ha vinto l’anno scorso, però ora sa cosa significa trionfare in Europa».

Ma sulla scia di Mourinho c’è anche un altro che potrebbe centrare un proprio “triplete” personale: Tammy Abraham. Il centravanti inglese, infatti, ha già vinto una Champions e una Conference (oltre a una Supercoppa Europea), perciò se stasera arrivasse anche l’Europa League, centrerebbe un filotto per certi versi storico. «Ho già giocato diverse finali e non ho mai avuto paura – ha affermato -. Dobbiamo essere positivi e dare del nostro massimo per farcela. Sono fiducioso. Arrivare alla seconda finale europea consecutiva sembrava un sogno e ce l’abbiamo fatta. Ora dobbiamo chiudere il discorso». La notte di Budapest, perciò, serve per fare la storia. E guerrieri del genere – ognuno con le proprie caratteristiche – sa bene come si fa per chiudere i conti.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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