Sergio Oliveira

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO OLIVEIRA – Per il momento, le gerarchie restano quelle santificate dalla storia. Se infatti aprite il sito dell’ambasciata di Portogallo, in bella vista sulla home page c’è un convegno svoltosi a Napoli su Pessoa e Saramago. Insomma, i pesi massimi letterari per il momento non si battono, così bisognerà aspettare ancora un po’ prima di organizzare una tavola rotonda su José Mourinho e Tiago Pinto, ovvero i volti da esportazione del calcio lusitano a Roma, scrive La Gazzetta dello Sport.

Occhio però, perché quella è solo meno della metà di un quintetto (erano 6, prima dell’addio del vice Joao Sacramento) che prova a cambiare l’inerzia di una stagione finora un po’ al di sotto delle aspettative. In vetrina, infatti, ci sono anche Rui Patricio e la sua ombra, ovvero il preparatore dei portieri Nuno Santos. Infine c’è lui, l’ultimo arrivato, ovvero quel Sergio Oliveira a cui è bastata una sola partita per conquistare la Roma.

Morale: 5 portoghesi provano a rilanciare un legame che la storia ha provveduto già a stringere. Un esempio? Nel Cinquecento, un elefantino di nome Annone fu inviato in dono a Papa Leone X dal re Manuele I di Portogallo, e quello stesso elefantino fu immortalato dal Bernini, in piazza Santa Maria sopra Minerva, con un obelisco sulla groppa. Ecco, a loro modo, tutti e cinque i portoghesi in giallorosso hanno addosso qualcosa che ha un peso simile a quello di un elefante. A quasi 14 anni dall’ultimo trofeo, la pressione che si respira alla Roma non deve essere poi molto differente rispetto a quella che subisce il povero Annone.

Adesso, però, sulla ribalta ci sono soprattutto Mourinho e Oliveira. Il primo ieri ha respirato aria di casa, andando in visita presso la propria ambasciata, guidata dal diplomatico Sergio Nuno Bartolo. I sorrisi sono quelli dei giorni migliori, anche perché l’arrivo del centrocampista è stata l’ennesima scommessa vinta da parte dello Special One, che gli ha consegnato subito le chiavi della squadra, venendone ripagato con il rigore procurato e realizzato, che ha consentito ai giallorossi di battere il Cagliari.

A impressionare, però, è stata soprattutto la personalità mostrata dall’ex Porto, nonostante avesse avuto appena quattro allenamenti in gruppo. Con Oliveira al centro del progetto, a Trigoria credono che la rimonta Champions possa non essere solo una chimera, anche se il nuovo arrivato avvisa: «Un passo alla volta. Pensiamo alla prossima partita».

Due giorni fa, però, la vetrina se l’è presa anche Rui Patricio, che al minuto 40 ha deviato sulla traversa un tiro di Joao Pedro da pochi passi. Se l’attaccante avesse segnato, l’inizio settimana sarebbe stato di umor nero per i giallorossi, ma il portiere – ottimamente allenato dal connazionale Nuno Santos – è ormai uno dei pretoriani di Mou, che proprio per questo non ha risposto picche alle lusinghe che l’Everton (che smentisce) gli aveva fatto per il dopo Benitez. Meglio così, dicono i tifosi della Roma.

Anche perché l’ultimo portoghese di questa breve storia, Tiago Pinto, sta provando a regalare un altro giocatore al connazionale. Kamara, infatti, ieri ha detto: «Possibile che lasci il Marsiglia già a gennaio». E visto che il club ha il mercato bloccato fino al 2023, non è escluso che il club voglia monetizzare. Se Diawara parte, Pinto ci proverà sul serio. E pazienza se Kamara è “solo” francese e non portoghese…



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