ULTIME NOTIZIE AS ROMA CAGLIARI SMALLING – E poi dicono che i giornalisti non servono a niente. In una notte in cui ogni tifoso della Roma – a dispetto dei graffi che social e radio riservano alla squadra e a Paulo Fonseca – spera che la squadra vista a Cagliari si sia dimostrata distratta e spenta perché con la testa già a Manchester, la migliore definizione di ottimismo ce la racconta Alphonse Karr, un giornalista francese del XIX secolo, che ammoniva come la vita, in fondo, sia una questione di punti di vista, scrive La Gazzetta dello Sport.
«Possiamo lamentarci perché le rose hanno le spine, oppure gioire perché le spine hanno le rose», scriveva. E così, nonostante la decima sconfitta in campionato e una difesa che ormai è appena la undicesima della Serie A (considerando il 3-0 a tavolino col Verona), ci piace pensare che «le spine abbiano le rose», e la partita di Cagliari sia stata utile. Occorreva, infatti, che Chris Smalling, Leonardo Spinazzola, Henrikh Mkhitaryan e Jordan Veretout mettessero benzina nelle gambe in vista della semifinale di Europa League, e la missione è stata compiuta.
Vista anche la squalifica di Mancini, il più atteso era senz’altro Smalling, che non giocava dal 7 marzo causa infortunio. Il “tagliando” del difensore inglese è andato bene e dosì possiamo considerarlo arruolato in vista dello “Stadio dei Sogni”, a cui arriverà da ex con 323 presenze nello United, vincendo anche 9 trofei. Insomma, “crash test” superato, e quindi un problema in meno per Fonseca.
Anche Spinazzola è ancora alla ricerca della condizione migliore, anche perché prima di Cagliari non giocava dalla trasferta di Amsterdam contro l’Ajax. Anche per l’azzurro, al netto del risultato, la prova è stata incoraggiante, visto tra l’altro che dal suo lato imperversava un brutto cliente come Nandez. Inutile sottolineare quanto sia importante Spinazzola per il gioco della Roma, perciò il solo fatto di considerarlo arruolato per la trasferta inglese è un punto di forza per i giallorossi, che vorrebbero ribaltare spesso il fronte d’attacco davanti alla pressione del Manchester.
Discorso diverso quello che riguarda Mkhitaryan. L’attaccante armeno, anche lui ex dei “Red Devils” con cui ha giocato 63 match e vincendo 3 trofei, dall’infortunio rimediato l’11 marzo contro lo Shakhtar non è più riuscito a brillare. Un paio di partite da titolare non indimenticabili, tre da subentrato e, soprattutto, niente più gol né assist all’attivo. Per uno come lui, finora protagonista di 11 reti e 11 assist, un segno che il motore non gira ancora al meglio. In ogni caso, a meno di problemi nei prossimi giorni, un posto da titolare a Manchester sarà dell’armeno, che farà di tutto per farsi rimpiangere.
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