AS ROMA NEWS MOURINHO CALO INFORTUNI – Nuovi metodi di allenamento, nuovi campi, nuova esperienza, nuovo rapporto di fiducia tra atleta e staff: da quando c’è Mourinho a Trigoria si respira un’aria diversa. E non sono solo sensazioni, ma anche numeri, scrive il Corriere dello Sport.
Perché è vero, come ha sottolineato anche ieri Mou in conferenza, che tutte le squadre hanno problemi di infortuni e stanchezza, anche se chi non ha rose ricche ne risente più di altre, ma è altrettanto vero che la sua presenza, unita a quella di uno staff di altissimo livello, ha drasticamente ridotto l’incidenza dei problemi fisici nella Roma.
Lavorando di concerto con il club (Tiago Pinto ha voluto rifare i campi e ha convinto la proprietà ad investire ancora di più nelle strutture), Mourinho ha preso per mano la situazione fin dal primo giorno. Analizzando gli infortuni non solo della Roma – è finita sul banco degli imputati la preparazione, oltre che il lavoro di Tiago Pinto sul mercato – emergono due dati importanti. Uno relativo a quest’anno, uno relativo alle ultime stagioni: da quando c’è Mourinho, rispetto ai tre anni precedenti (due con Fonseca e una con Difra e Ranieri) la Roma ha ridotto del 45% gli infortuni.
E, ancora: quest’anno, con 12 ko (esclusi quindi, quelli di Solbakken e Ibanez, ceduti), la Roma è la sesta squadra più sana della Serie A. Meglio dei giallorossi solo Sassuolo (6), Monza (8), Milan (9) e Empoli (10). A pari merito con la Roma ci sono Lecce e Bologna. Non è un caso che tra le prime 10 squadre meno infortunate del campionato ce ne siano solo 3 che fanno le coppe: il Milan, la Roma e l’Atalanta (13). Nella classifica dei club con più infortunati finora ci sono in testa il Napoli e la Juventus con 23 ko.
Secondo uno studio di Noisefeed, il più importante database di infortuni nel calcio in Europa, le squadre con più problemi fisici seri, cioè superioriai 60 giorni, sono Atalanta e Cagliari, mentre la Roma non ne ha nessuno. I 12 ko giallorossi hanno come protagonisti soprattutto giocatori con uno storico importante. Non è un caso che ieri Mourinho, parlando di Bove, lo abbia definito: «Clinicamente sano».
Troppi, infatti, i calciatori che devono convivere spesso con situazioni al limite: Dybala, Renato Sanches, Aouar, Pellegrini, Smalling e Llorente. Poi ce ne sono altri, da Zalewski a El Shaarawy fino a Mancini, che hanno infortuni meno frequenti ma pagano un normale conto in una stagione dove, di fatto, si gioca ogni tre giorni. Ecco perché nessuno considera la situazione Roma allarmante: il lavoro fatto da Mourinho e dal suo staff in 117 partite è il lavoro di chi si trova costretto a giocare più di 50 incontri l’anno (nazionali escluse) con giocatori che, non sempre, sono perfettamente a posto. E non è un caso che anche il ritmo ne risenta, visto che la Roma fatica a fare il cambio di passo ed è solo quattordicesima per km corsi in Serie A. Dopo queste due partite, nazionali permettendo, Mourinho si dedicherà al lavoro specifico che prevede allenamenti ma anche tanto riposo. E’ la ricetta giusta per arrivare fino in fondo.
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