Daniele De Rossi

NOTIZIE AS ROMA DE ROSSIDaniele De Rossi chiude gli occhi, si accarezza il ginocchio dopo il lungo calvario (infiammazione alla cartilagine) e si ritrova in campo tre mesi dopo la trasferta di Napoli. Da titolare. Fascia di capitano al braccio, maglia numero 16 e un ginocchio leggermente meno scricchiolante, ma pur sempre provatoLa Roma ha bisogno di lui, del suo capitano quasi trentaseienne. Costretta ad aggrapparsi a De Rossi, alla sua esperienza.

I pochi minuti che DiFra gli ha regalato nella sfida con la Fiorentina gli hanno fatto più male che bene. Non è pronto, Daniele. Ma gli tocca, per forza. Reggerà un’ora, forse meno, magari di più, però sarà per lui l’ennesima prova da uomo, prima ancora che da giocatore. Uomini, tutti, stavolta: questa è stata la richiesta – giovedì – di Di Francesco e di Monchi – ieri – nel suo discorso alla squadra. De Rossi avrà vicino due ragazzetti niente male, che hanno solo bisogno di continuare a sentirsi liberi di giocare, senza paura.

La paura di un ambiente incavolato, bollente, che domani promette contestazione. Lui c’è abituato, Zaniolo e Pellegrini, forse, non ancora. Il pallone scotterà, la paura di sbagliare sarà tanta, il clima angosciante. Di Francesco, senza Nzonzi e Cristante, sta pensando al 4-3-3, abbassando Zaniolo – sul quale è cominciato il pressing della Juve – a fare la mezz’ala, per non lasciare troppo scoperti Pellegrini e De Rossi.

Il tecnico vuole porre rimedio ai troppi gol presi (ha fatto riferimento allo scorso anno quando la Roma è stata la seconda difesa del campionato, giocando con il 4-3-3) e perché non ha a disposizione due centrocampisti come Nzonzi e Cristante. Se invece Di Francesco non vorrà spostare ancora gli equilibri della squadra, forse più psicologici che tattici, si andrà avanti con il sistema di gioco attuale, con Zaniolo alle spalle della punta centrale, con Pellegrini a fare coppia con Daniele al centro del campo. De Rossi è fermo alle nove presenze in campionato, due in Champions e una in coppa Italia, per un totale di 853 minuti. Non gli era mai successo di giocare così poco.

(Il Messaggero – A. Angeloni)



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