AS ROMA NEWS DE ROSSI MALORE NDICKA – «Dai, oh, sbrigatevi». Daniele De Rossi ha capito al volo che non si trattava di un banale incidente di gioco. Si è sbracciato, ha urlato, ha sentito addosso il dolore. Voleva fare qualcosa di utile, voleva un miracolo che cancellasse la scena. Ma nemmeno i tempestivi soccorsi lo hanno calmato, scrive il Corriere dello Sport.
Quando N’Dicka è uscito in barella, ha chiesto all’arbitro Pairetto di rientrare negli spogliatoi «per capire come sta». Con lui è andato Mancini, che era in panchina. Dopo pochi minuti i due sono usciti, per niente sereni. De Rossi si è allora avvicinato al collega dell’Udinese, Gabriele Cioffi, che gli ha dato la disponibilità ad «aspettare quanto volete per riprendere la partita».
Ma i giocatori della Roma erano scossi, per usare un eufemismo. Aouar, il compagno di stanza di N’Dicka sin dal ritiro estivo, si è messo le mani nei capelli e si è affacciato al tunnel, sperando di ricevere buone notizie. Era disperato. Ma anche gli altri erano sconvolti: avevano smarrito la concentrazione e la spensieratezza che sono un presupposto fondamentale dello sport.
Da qui l’arbitro Pairetto, dopo essersi consultato con i due allenatori, ha fischiato tre volte. Partita sospesa e rinviata. Chissenefrega del calendario intasato, sinceramente. Un modo per tornare in campo si troverà più avanti, magari con N’Dicka di nuovo abile e arruolato. Sicuramente non si continua oggi: la Roma giovedì sarà impegnata nel ritorno di Europa League contro il Milan e ha preferito tornare alla base, quando il gruppo è stato rassicurato sulle condizioni del collega.
La Dacia Arena ha accolto con rispetto la sospensione. Si può affermare che l’abbia approvata anzi, visto che la decisione dell’arbitro è stata accolta da applausi scroscianti. Favorevoli allo stop, naturalmente, anche i tifosi della Roma, informati di quanto stava accadendo da Pellegrini e Mancini, che sono andati sotto la curva ad aggiornarli sul malore di N’Dicka.
Alle 20.45 poi la squadra è andata in ospedale, trasportata dal pullman ufficiale. Nel gruppo c’era molta agitazione, come è comprensibile, mentre due camionette delle forze dell’ordine e decine di agenti presidiavano l’ingresso della struttura. Al terzo piano del reparto cardiologia, dove N’Dicka già era a letto, sono saliti solo De Rossi, Pellegrini e Renato Sanches, un altro compagno al quale Evan è molto legato. Dopo meno di mezz’ora il terzetto è uscito e ha raggiunto la comitiva, guidata da Lina Souloukou. E De Rossi, che in questa città aveva perso l’amico Astori, ha rassicurato tutti sulle condizioni di N’Dicka. A quel punto la tensione si è sciolta, tra abbracci e sorrisi ritrovati.
C’era anche qualche tifoso romanista, che aveva raggiunto il Santa Maria della Misericordia in cerca di notizie fresche. Quando la squadra è risalita sul pullman per raggiungere l’aeroporto di Ronchi dei Legionari, a quaranta minuti di strada da Udine, i pochi presenti hanno incitato i giocatori.
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