(Gazzetta.it – C. Zucchelli) Una Roma spaccata a metà: da una parte la convinzione che la qualificazione ai quarti di Champions è ancora possibile perché in fondo basterà l’1-0 contro lo Shakthar il 13 marzo, dall’altra la convinzione – forte come la prima, se non di più – che la Roma di dicembre e gennaio non è ancora guarita. Al massimo è convalescente, almeno a vedere il primo tempo di ieri, ma le sensazioni negative che hanno accompagnato l’inverno giallorosso si sono riproposte in tutta la loro forza nei secondi 45′ di Kharkiv.
NOTTE INSONNE – Tornata in hotel dopo mezzanotte, la Roma ha dormito poco o nulla. E non solo perché doveva prendere presto il charter per Fiumicino: confronti tra i giocatori, confronti tra Di Francesco, lo staff e i dirigenti fino a tardi, Totti compreso. L’ex capitano e Monchi sono quelli più accanto all’allenatore, rimasto a dir poco sconcertato dalla prestazione dei suoi giocatori nel secondo tempo contro lo Shakhtar. Il tecnico, adesso, sa che per la Roma ci sono due partite di fuoco in campionato – Milan all’Olimpico e Napoli in trasferta, senza tifosi romanisti al seguito – ed è pronto a fare scelte anche drastiche pur di vedere una reazione della squadra.
A RISCHIO – La tribuna di El Shaarawy in Ucraina, che era stato grande protagonista del girone, dimostra che Di Francesco non fa sconti a nessuno e allora contro i rossoneri potrebbero restar fuori Florenzi (il peggiore in Champions, anche se al suo posto Peres non è che fornisca chissà quali garanzie), De Rossi (non al meglio fisicamente, con Strootman dovrebbe esserci Pellegrini) e forse Nainggolan, con Defrel al suo posto. El Shaarawy dovrebbe tornare a disposizione – ballottaggio con Perotti -, il vero grande dubbio è in attacco. Ünder, che in sette mesi ha già fatto gli stessi gol di Iturbe in 3 anni (5) è intoccabile, il dubbio è se lo sia anche Dzeko. Il bosniaco è prezioso per il gioco della squadra, ma gli errori davanti al portiere avversario pesano. E parecchio. Al suo posto, però, può giocare Schick? Non è titolare da due mesi e nell’ultimo si è visto per appena un paio di minuti contro il Benevento. Contro il Milan Di Francesco si farà tentare o, smaltita la rabbia di ieri, si affiderà ancora al suo punto fermo? Domani, forse, con il primo allenamento vero in vista dei rossoneri, se ne capirà di più.
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