AS ROMA NEWS HUMMELS HERMOSO – Svilar? A parametro zero. Ryan? Pure. Ndicka? Come sopra. Hummels? Anche. Hermoso? Ça va sans dire. Nella Roma che spende 120 milioni per il mercato, la difesa si riscopre a impatto zero. Sì, almeno per quanto riguarda il costo dei cartellini. Perché poi tra commissioni e ingaggi, nulla è gratis. Ma è comunque una curiosità che sfocia nel paradosso, scrive Il Messaggero.
Un reparto a zero, considerando anche il giovane Nardin che a Trigoria gioca da quando aveva 7 anni, e che reparto. Perché se l’attacco aspetta Dovbyk e di trovare una sistemazione fissa a Dybala, la mediana è alla ricerca dell’equilibrio e dell’incastro giusto tra i numerosi centrocampisti in rosa, l’impressione è che la stagione della Roma passi per quella che il vecchio Mou avrebbe certamente ribattezzato una difesa di banditi.
L’arrivo di Hummels e Hermoso lascia pensare che De Rossi abbia voluto cautelarsi. Della serie: l’idea è certamente di continuare a giocare con il 4-3-3 ma visto che in questo modulo Dybala fa fatica, schierarsi a tre potrebbe rappresentare l’uovo di Colombo. Perché con i tre centrali, DDR avrebbe due opzioni: la prima molto offensiva con Dybala e uno tra Pellegrini) e Soulé dietro Dovbyk (3-4-2-1). L’altra, più plausibile perché non priva dell’equilibrio richiesto (3-5-2), di altissima qualità con in mediana Pellegrini, Koné, uno tra Cristante e Paredes più Paulo (o Matias) a far coppia con il centravanti ucraino.
Inutile girarci intorno: la curiosità monta. Soprattutto perché l’arrivo del fattore H (Hummels e Hermoso) regala un mix d’esperienza e soluzioni non indifferente. Hermoso ad esempio, è vero che ha spesso e volentieri ha giocato a tre ma in carriera molte partite le ha disputate anche da terzino sinistro. E siccome a Daniele piace difendere a quattro ma impostare a tre, la possibilità della difesa a tre e mezzo di spallettiana memoria (all’epoca era Rudiger ad allargarsi) è servita sul piatto.
Anche perché si potrebbe provare sul lato opposto Mancini (facendogli rivivere i tempi dell’Atalanta), un altro che quando Fonseca gli cambiò ruolo (mediano davanti alla difesa) dimostrò di sapersi adattare. Del resto forse in pochi ricordano che la partita più bella dell’era DDR è stata con il Brighton all’Olimpico quando entrambe le squadre, senza palla, si schieravano con il 3-5-2 con la differenza sostanziale che a sinistra la Roma non aveva un vero centrale di difesa ma un terzino (Spinazzola), aiutato spesso e volentieri in fase difensiva dalla mezzala sinistra (Pellegrini). Il che permetteva, in fase di ripartenza, all’esterno giallorosso di mettere in difficoltà Buonanotte, creando un miss-match che alla fine è stata una delle chiavi del clamoroso successo per 4-0.
Oggi c’è Angeliño in quel ruolo: domani, chissà, potrebbe toccare a Hermoso alzando lo spagnolo a sinistra e inserendo il jolly Saelemaekers sulla fascia opposta. Vien da sé come l’arrivo di Hummels e dell’ex Atletico Madrid abbia regalato alla Roma tante variabili tattiche in più. Quella riflessione a voce alta (dopo il pareggio 2-2 di Firenze a marzo) – «Forse la squadra rigetta la difesa a tre» – fa parte ormai del passato. Non potrebbe essere altrimenti. In estate sono arrivati 12 calciatori, più di mezza rosa. E quel quid in più, in fatto di cattiveria e esperienza è legata soprattutto agli ultimi due arrivati. Si riparte da loro, quindi. Alla ricerca dell’equilibrio e della prima vittoria in campionato.
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