AS ROMA NEWS TORINO MOURINHO – Se nella vita gli slogan fossero certezze, vivremmo tutti nel migliore dei mondi possibili. Così, un tifoso della Roma che vedesse la squadra del cuore galleggiare nella parte bassa della graduatoria con 5 punti in 5 partite, potrebbe anche rivitalizzarsi in fretta, visto che José Mourinho ha detto: «Non bisogna guardare la classifica, perché tanto a gennaio o a febbraio sarà diversa», riferisce La Gazzetta dello Sport.
Auspicabile, verrebbe da dire, visto il monte ingaggi da circa 150 milioni lordi e l’arrivo di Lukaku che, con tre gol nelle tre partite disputate da titolare, pur non essendo al massimo della condizione, sta facendo capire come nel suo ruolo resti sempre tra i migliori.
Eppure, sono passati cinque anni – dalla stagione 2018-19 – che la squadra giallorossa non partiva così male. Anche in quel caso la squadra (allenata da Di Francesco) aveva raggranellato lo stesso bottino, nonostante fosse reduce dalla semifinale di Champions. Invece l’annata finì allo sbando, con l’allenatore esonerato dopo pochi mesi, il d.s. Monchi dimissionario e il traghettatore Ranieri che, in chiusura di campionato, fece capire la struttura di quella Roma pallottiana funzionasse poco.
Intendiamoci, non c’è nessun indizio che faccia pensare a una stagione così disastrosa, ma di certo le aspettative per un avvio di campionato tutto sommato abbordabile, erano ben altre. E se vogliamo approfondire, negli ultimi 28 anni (dal 1995-96) solo altre 4 volte c’è stata una partenza così lenta, e tre volte i tecnici hanno perso il posto (Delneri, Ranieri e Di Francesco).
C’è da dire che il mercato rischiatutto fatto dalla dirigenza in estate sembra aver alzato il coefficiente di difficoltà per lo Special One, che pure è stato il responsabile della preparazione atletica. Il nugolo di infortuni che ha colpito alcuni giocatori chiave è significativo, anche se peraltro si sapeva che alcuni dei nuovi – Sanches su tutti – avessero un passato di problemi fisici troppo ricco. In ogni caso, lo stesso Aouar, in questo senso, non si presentava con un curriculum immacolato, mentre un paio di senatori – parliamo di Smalling e Pellegrini – sono tornati a riabissarsi nell’oceano dei problemi fisici da cui solo il centrocampista è sicuro di riemergere per il Genoa.
A zavorrare la partenza della Roma, poi, c’è l’insolito rendimento della difesa, che è meno “mourinhana” di altre stagioni. Vero che Rui Patricio sembra dare meno certezze rispetto al passato, vero che i nuovi Kristensen e Ndicka finora non hanno brillato, vero che il cavallo di ritorno Llorente fa rimpiangere Smalling, vero che come filtro davanti alla difesa Paredes non vale Cristante, ma pensare che in cinque partite su sei la squadra abbia subito gol – unica eccezione la gara contro il derelitto Empoli – significa che ci sia più di qualcosa che non va.
Per questo finora sono già 8 le reti al passivo fra campionato e Coppa, peraltro proseguendo un trend cominciato già la scorsa stagione. Anche per il complessivo rendimento non esaltante della retroguardia, perciò, ieri è entrato nel mirino delle critiche social anche Zalewski, che saggiamente ha deciso di limitare le interazioni col proprio profilo. Morale: urge cambio di rotta. E il calendario aiuta. Nei prossimi 4 match la Roma sfida Genoa, Frosinone, Cagliari e Monza. Basterà per una rimonta Special?
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