Rassegna stampa
Roma, difesa sotto accusa. Tre rinforzi per Fonseca
NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Che alla fine si vada avanti ancora con il 3-4-2-1 o che si decida di tornare al 4-2-3-1, di certo nel futuro di Paulo Fonseca e della sua seconda Roma c’è una cosa: la necessità di registrare la fase difensiva. E anche di cambiare alcune pedine che, evidentemente, o non hanno convinto (Pau Lopez) o sono stati dei palliativi ad una situazione complicata (Bruno Peres) o sono stati infine costretti a tornare altrove (Chris Smalling).
Questo, ovviamente, soprattutto in considerazione del fatto che la Roma in questa stagione ha incassato ben 63 gol in 49 gare stagionali, con una media di 1,3 a partita. In buona sostanza la Roma di Fonseca è come se fosse partita sempre da 1-0 per gli avversari, non proprio la condizione ideale per pensare di poter sognare. Tra l’altro, i giallorossi sono riusciti a tenere inviolata la propria porta solo in undici occasioni, il che vuol dire nel 22,5% delle partite giocate. Troppo poco, francamente, per competere ad alti livelli, se non altissimi.
E la rivoluzione a Trigoria la vogliono far partire da Pau Lopez, il portiere più pagato della storia della Roma (23,5 milioni più la rinuncia alla metà sulla futura rivendita di Sanabria, valutata circa altri 7 milioni). Lopez per un po’ era anche piaciuto, soprattutto per la sua capacità di giocare con i piedi. Poi, però, ha avuto un down clamoroso nel rendimento. Come se qualcosa si fosse rotto, come se l’interruttore si fosse spento.
Di certo l’errore nel derby di ritorno ha pesato, da lì lo spagnolo ne ha infatti collezionati parecchi altri. Dimostrando come la forza mentale non sia proprio la sua dote migliore. Su di lui c’è l’interesse di alcune squadre spagnole e inglesi, di certo la Roma se dovesse trovare una soluzione non se la farebbe sfuggire. Le alternative si chiamano Gollini e Meret, due giovani che alla Roma piacciono parecchio. Per il primo ci sono stati già dei discorsi con il suo entourage, il secondo potrebbe entrare in un discorso di scambi con Under, soprattutto se poi a Napoli decidano di puntare definitivamente su Ospina.
La priorità, però, è chiaramente quella del difensore centrale, della figura dominante della difesa. Chris Smalling, insomma, che la Roma spera ancora di poter riportare a Trigoria. L’inglese ha lasciato i giallorossi subito prima della gara con il Siviglia e ora è in ferie con la famiglia in Sardegna. La sua bio sui vari social è rimasta intatta: «giocatore della Roma», quasi a voler rimarcare come sia ancora in attesa di novità definitive sul suo futuro. Solskjaer ne ha parlato bene anche recentemente, ma sembra difficile che Smalling possa restare al Manchester United.
Se comunque non si arriverà a lui, la Roma spera di portare a casa il belga Vertonghen, che si è svincolato da poco dal Tottenham e che ha un ingaggio in linea con i parametri del club (3 milioni l’anno più bonus). E poi bisognerà trovare il terzino destro, considerando che lì il titolare l’ha fatto Bruno Peres in questa seconda parte della stagione, uno che fino a gennaio non doveva essere neanche nei piani del club e che era scivolato addirittura in prestito nella Serie B brasiliana (al Recife). La Roma ritroverà Florenzi e Karsdorp, ma entrambi dovrebbero andare a giocare altrove. Fonseca vuole un terzino forte, di spinta, ma che rispetto a Peres sappia anche difendere. Proprio perché quei 63 gol subiti in 49 partite sono francamente troppi.
(Gazzetta dello Sport)
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