Diego Perotti e Radja Nainggolan

(Il Messaggero – U. Trani) È dolce anche stare a casa e non solo andare in giro per l’Italia e l’Europa. La Roma se ne ricorda dopo un mese e ritrova la vittoria all’Olimpico (l’ultima il 23 settembre contro l’Udinese): 1 a 0 contro il Crotone. Il 3° successo interno in questo torneo, facile e per certi versi scontato, è utile per non perdere di vista le prime 4 della classifica e per far crescere il minutaggio dei giocatori in rosa (già 22 schierati in 12 partite, compreso Tumminello). Stesso punteggio di domenica a Torino, ancora su palla inattiva. Punizione di Kolarov contro i granata di Mihajlovic, rigore di Perotti contro i rossoblù di Nicola. E di nuovo senza prendere gol: 7° clean sheet stagionale, contando anche quello in Champions contro l’Atletico, e miglior difesa della serie A con 5 reti subite.

ROTAZIONE DA RECORD – Di Francesco, dunque, va alla cassa e si prende subito metà dei punti chiesti al suo gruppo nelle 2 partite casalinghe di fila in campionato. Così, aspettando sabato sera il Bologna per completare il raccolto, supera intanto il Crotone, solo 1 punto in 5 trasferte e 13 gol incassati, e al tempo stesso presenta il nuovo acquisto Karsdorp che, in campo dopo più di 5 mesi, fa debuttare nella notte in cui sceglie il turnover più abbondante della sua gestione. Stavolta sono addirittura 6 cambi (e 11 stranieri titolari, come a Londra): con il terzino, entrano Fazio, Gerson, Gonalons, Under e Perotti E inizialmente restano fuori Florenzi, Jesus, Pellegrini, De Rossi, Strootman ed El Shaarawy. La panchina, arricchita dalla presenza di Schick, è di lusso e dà forza al piano dell’allenatore che spesso interviene in corsa per avere sempre il meglio in partita.

FRECCIA A SINISTRA – Il 4-3-3 della Roma convince più a sinistra che a destra. La catena composta da Kolarov, Gerson e Perotti, anche perché più collaudata, gira subito al massimo. Dall’altra parte, nonostante la presenza di Nainggolan, Karsdorp e Under devono ancora conoscersi bene. In più il 4-4-2 di Nicola, prudente e anche bloccato davanti a Cordaz, limita i giocatori di corsa e meno quelli di qualità. Proprio a sinistra la Roma sblocca presto il risultato, lancio di Gerson per Kolarov, caduto in area dopo l’intervento (veniale) di Mandragora. Perotti trasforma il rigore generoso concesso dall’arbitro Manganiello e festeggia il 1° gol in stagione. E sempre da quel lato, su punizione, Kolarov prende poi il palo e nella ripresa, con un’azione partita da Gonalons e rifinita da Perotti, Dzeko colpisce la traversa calciando di sinistro (11° legno).

A SENSO UNICO – L’atteggiamento del Crotone invita la Roma a occupare la metà campo avversaria e a non lasciare mai l’iniziativa. Anche se il ritmo è basso, nel primo tempo i giallorossi raggiungono il 77,3 per cento nel possesso palla (chiuderà a 72,6). Gerson è pulito nel fraseggio e, se serve, tosto nell’interdizione. Gonalons comanda il pressing e avanza a chiamarlo alle spalle degli attaccanti. Le chance, però, sono giusto un paio e sempre con Dzeko. Alisson si accontenta di guidare la difesa che è sempre più alta e di fermare solo un tiretto di Rodhen che, con la maglia della Svezia, affronterà l’Italia di Ventura nel play off di metà novembre.

NESSUN RISCHIO – Proprio nel recupero, conclusione centrale di Simic, la Roma si accorge che le partite bisogna chiuderle prima: Alisson blocca e dà un senso alla sua serata. Nella ripresa i giallorossi, con qualche tentativo in più e ancora con Dzeko, hanno cercato la seconda rete, anche velocizzando il gioco. Ma solo Perotti è sembrato ispirato. Kolarov ha rallentato e Karsdorp si è stancato. Di Francesco ha continuato la sua rotazione: Defrel per Under, Pellegrini per Gerson e Florenzi per Karsdorp. Ma lo svolgimento è rimasto lo stesso, come il punteggio. Che, però, conta per la classifica.



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