Nicolò Zaniolo

NOTIZIE NAPOLI-ROMA – La Roma operaia, con la migliore prestazione delle 4 partite giocate dopo la sosta, non basta: ko anche al San Paolo contro il Napoli che, vincendo lo spareggio di consolazione, perfeziona l’aggancio al 5° posto. In classifica, però, Gattuso è ancora dietro a Fonseca: 2-1 sia all’andata che al ritorno e quindi parità negli scontri diretti. La differenza reti (+ 12 e + 8) premia al momento i giallorossi che perdono intanto il 3° match di fila. La zona Champions, per la cronaca, è lontana 15 punti (+1) e mancano ormai 8 giornate.

Fonseca, persa di vista l’Atalanta, decide di utilizzare il finale di campionato per fare qualche esperimento che maga-ri gli tornerà buono tra un mese in Europa League. E supera se stesso al momento di decidere il solito turnover per la sfida del San Paolo: dagli 8 cambi contro l’Udinese ai 10 contro il Napoli. La Roma, insomma, nuova per dieci-undicesimi. Confermato solo Smalling, sempre titolare, tra l’altro, nei 4 match dopo la pausa di 115 giorni. Ma resterà in campo solo mezz’ora: fastidio muscolare, dentro Fazio.

Come se non bastasse, è diverso anche il sistema di gioco: ecco il 5-3-2, mai utilizzato nelle altre 39 partite di questa stagione. La formula è scelta per ritrovare l’equilibrio. Accorciando le distanze tra i reparti, La correzione migliora anche il palleggio: la Roma, sicuramente ordinata, ha spesso l’iniziativa, il Napoli si limita a ripartire. Con efficacia, però.

Gattuso, puntando su Milik, non sbaglia: il centravanti è ispirato, E il ritorno dell’ex giallorosso Manolas da sicurezza alla difesa. È comunque Pau Lopez, al rientro, a fare la differenza nel primo tempo su Fabian Ruiz, Zielinski, Insigne e Milik che, prima di concludere di piede, centra di testa la traversa, con Callejon che poi spreca a porta vuota. I rischi sono evidenti, ma la cerniera sistemata da Fonseca davanti al portiere sembra tenere: da destra Zappacosta, utile solo se attacca, Mancini, Smalling (poi Fazio), Ibanez e Spinazzola, pure lui ispirato quando avanza. Al muro si aggiunge Veretout da play basso: acquistano libertà gli intermedi Pellegrini e Mkhitaryan che si dedicano alla qualità.

Davanti Kluivert partner di Dzeko. Ad avvicinarsi al vantaggio è Pellegrini, calciando da lontano, deviazione di Manolas, e piazzando a lato anche la voléè, su invito di Zappacosta. Lui e Spinazzola si alternano nella spinta: meglio bloccare sempre 4 interpreti in difesa per non rischiare altre gaffe, risultate fatali contro il Milan e ancora di più contro l’Udinese. Il compitino non basta.

Lopez è attento su Insigne, ma non riesce a evitare il tap in di Callejon: perfetto il taglio su cross di Rui, lasciato libero da Zappacosta che rinuncia al pressing. Ibanez, invece, si fa antcipare in mezzo all’area. Ma la Roma reagisce subito e resta in partita: segna, destro da fuori, Mkhitaryan che festeggia il 7° gol in campionato.

L’apertura chic è di Dzeko che rende efficace il contropiede. Subito dopo è il momento di Zaniolo, in campo dopo 175 giorni. Fa la seconda punta accanto al capitano. Il Napoli sembra stanco e concede qualche ripartenza. Solo che i giallorossi non ne approfittano, sprecando spesso la scelta finale. Gattuso usa la panchina di spessore per andare a dama: Maksimovic, Mertens, Lobotka e Lozano. Ricambi di qualità. Ma è Insigne, con Zappacosta ancora spettatore, a firmare il successo, il 6° nelle ultime 7 partite (l’unico ko giovedì a Bergamo contro l’Atalanta): disegna l’arcobaleno nella notte partenopea.

(Il Messaggero)



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