NOTIZIE AS ROMA FONSECA – In questi giorni Paulo Fonseca ha due grandi desideri che questa settimana o riuscirà a realizzare o vedrà naufragare. Il primo è quello finalizzato a essere in panchina in Roma-Milan, in programma il 27 ottobre. A ostacolarlo, però, c’è la squalifica di due turni comminatagli dal giudice sportivo per le intemperanze verbali contro l’arbitro Massa, ma giovedì c’è l’appello che potrebbe togliergli una giornata, consentendogli quindi di essere in panchina nella sfida contro i rossoneri.
Il secondo desiderio, se vogliamo ancora più stringente, è quello che auspica come – al fianco del rugginoso Kalinic, che domenica contro la Sampdoria sarà per la prima volta titolare in campionato – tornino arruolati (e soprattutto abili) – Under, Perotti e Mkhitaryan.
Che Fonseca tenga parecchio ad essere al timone nella sfida col Milan a Trigoria lo dicono tutti. Non è un caso che quasi sicuramente giovedì presenzierà all’appello – davanti alla corte presieduta da Piero Sandulli – richiesto dalla Roma, per provare personalmente ad alleggerire la propria posizione. Com’è noto, anche se la scena con Massa non è stata edificante (e stendiamo un velo pietoso su quella del preparatore atletico Nuno Romano, multato per 15mila euro), Fonseca – difeso dall’avvocato Antonio Conte – già a fine partita si era scusato pubblicamente in tutte le sedi per il suo comportamento. Ma questo in sé non basterebbe.
La Roma, infatti, tiene a precisare che le frasi pronunciate dal portoghese possono essere state irriguardose ma non offensive, senza contare che per gli allenatori – vedi il caso Mazzarri – esiste una giurisprudenza nuova e quindi in via di definizione, che tra l’altro potrebbe essere anche cambiata a breve. In ogni caso, al momento, non è detto che l’espulsione possa portare alla sicura squalifica. Speranze di sconti, quindi, ne esistono.
Le speranze, poi, la Roma ne ha anche per l’attacco. Stamattina Dzeko si sottoporrà alla visita di controllo dopo l’intervento subito per la doppia frattura dello zigomo, a cui è stata applicata una vite. A meno di miracoli, che i medici non auspicano, anche lui punta a tornare in campo contro il Milan, indossando una mascherina protettiva. A proposito di protezioni, ne occorrerebbero anche per Under, sempre più nella bufera per il tweet col saluto militare pro Turchia.
Una tegola psicologica, dopo che invece i suoi progressi fisici fanno essere ottimisti a Trigoria per il suo recupero, così come per quello di Mkhitaryan. Più perplessità ci sono su Perotti, da tempo lungodegente, che comunque vede la fine del tunnel. Da oggi, alla ripresa degli allenamenti se ne saprà di più.
(Gazzetta dello Sport)
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