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Rassegna stampa

Roma, Dovbyk: “Friedkin mi ha convinto”

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AS ROMA NEWS DOVBYK – Artem Dovbyk ha già stupito, ha già fatto vedere le sue qualità nella seduta di ieri alle 18 ed ha già trovato una buona sintonia con i compagni che lo chiamano “bomber”, scrive il Corriere dello Sport.

Significa che le sensazioni del primo incontro con i suoi nuovi colleghi sono state più che positive, e che adesso il feeling potrà essere rafforzato nella settimana che l’ucraino trascorrerà in ritiro in Inghilterra. Motivo per cui De Rossi aveva chiesto di poterlo avere in squadra prima della partenza per Birmingham.

Detto fatto, Dovbyk oggi sarà in panchina nell’amichevole della Roma a Rieti contro l’Olympiacos e poi prenderà il volo con il resto del gruppo. E lì darà il massimo per entrare nei meccanismi di De Rossi: «Ho parlato con il mister nei giorni della trattativa – ha ammesso l’attaccante nella sua prima intervista da giallorosso -. Mi ha spiegato qualcosa a livello tattico, poi mi ha parlato un po’ del club. Dopo questa sensazione, ho sentito un’emozione positiva ed è anche per questo che ho fatto questa scelta».

Maglia numero 11, ieri Dovbyk è stato ufficializzato e si è presentato con tanta ambizione, voglia di fare e, soprattutto, voglia di vincere. E segnare: «Sento la responsabilità delle aspettative, ma è un onore giocare qui in Italia, per cui cercherò di mostrare il mio calcio migliore, voglio riuscire a farlo proprio qui, in questo campionato. Nella scorsa stagione e anche in quella precedente ho segnato molti gol in area. Spero di fare altrettanto qui alla Roma». La Roma aveva bisogno di un bomber dopo la scadenza del prestito di Lukaku e ha deciso di puntare su Artem, sbarcato giovedì a Ciampino (proprio come Big Rom un anno fa).

Il centravanti ieri prima dell’allenamento ha visitato tutto il Fulvio Bernardini per scoprire la sua nuova casa. È rimasto impressionato dalle strutture all’avanguardia, dai campi di allenamento, dall’enorme e più che attrezzata palestra. Poi gli spazi riservati al relax, la zona pranzo, le stanze private fino all’archivio del club che ospita centinaia di cimeli che raccontano storie e momenti indimenticabili.

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Insomma, a Trigoria è tutto più grande rispetto al Girona, e non solo per il centro sportivo: «Lì non avevo pressioni, ora non posso dire lo stesso perché sono in un club diverso. Il Girona è un piccolo club in Spagna, la Roma è una società molto importante, con una grande storia. Non posso dire che sia la stessa cosa. La squadra spagnola mi mancherà ma sentivo di dover fare un passo avanti. So che c’è molta pressione su di me, ma il calcio senza pressione non è calcio». Amen.

E allora sangue freddo, testa bassa e pedalare per inseguire un’altra qualificazione alla Champions, questa volta con i colori giallorossi: «La Roma è uno dei migliori club italiani, con un progetto che considero importante e in cui credo molto. Spero che riusciremo a fare qualcosa di interessante». Attesa poi per l’esordio all’Olimpico: «È uno stadio meraviglioso. Ci sono 70mila persone, è straordinario giocare davanti a così tanti tifosi. Penso che uno stadio così ti dia quell’energia in più, grazie ai tifosi».

Il primo ucraino nella storia del club giallorosso è stato convinto sì dalle parole di DDR, ma soprattutto da quelle dei Friedkin: «Ho parlato con Dan e Ryan. Non avevo mai parlato con il presidente prima di un trasferimento. Tutto questo mi ha convinto a venire qui. Ci tengo molto a ringraziare la famiglia Friedkin».

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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