Il gruppo di affiancamento per Berdini è l’ultima trovata del Campidoglio. Così l’amministrazione cerca di prendere più tempo possibile. La sindaca di Roma Virginia Raggi, nei confronti di Berdini, che le ha riservato frasi poco lusinghiere, avrebbe tutte le ragioni per nutrire un rancore risolutivo. E invece, qualcosa sta prolungando un addio che pare inevitabile. L’assessore era ad un passo dall’essere cacciato ma poi qualcosa si è bloccato. Serve prendere tempo. E il mattino seguente viene suggerito alla Raggi di mantenere quella «riserva» sulle dimissioni presentate da Berdini. Grillo e Davide Casaleggio vorrebbero che ci fosse già il nome del sostituto anche perché Raggi si sarebbe opposta all’ ipotesi di farsi carico delle deleghe di Berdini ed è stata persuasa a trasformare la sua cacciata in una decisione collegiale. Sul banco degli imputati c’è naturalmente Berdini, ma non tutti i consiglieri grillini sono convinti che lasciarlo andare sia la giusta soluzione: «La preparazione e le sue battaglie contro le speculazioni edilizie non sono in discussione», è il pensiero di più di uno di loro. Ma le scelte troppo anarchiche rispetto al movimento di Berdini pesano, tanto da far arrivare un «pool di esperti», a quanto si apprende dal Campidoglio, per verificare possibili negligenze nel lavoro portato avanti fino ad oggi da Berdini alla guida del suo assessorato. Il nome che circola riguardo il possibile sostituto è quello di Montini ma sarebbe un candidato troppo avverso allo Stadio della Roma (paragonò Pallotta a Totò che cerca di vendere Fontana di Trevi). La giunta Raggi vuole invece trovare un compromesso politico per la realizzazione dello stadio. Due sembrano i nomi più forti. Carlo Cellammare, ingegnere e docente di urbanistica all’università La Sapienza di Roma e Paola Cannavò, docente di ingegneria dell’ambiente, sulla quale cadrebbero le predilezioni della Raggi.
(La Stampa – F. Capurso/I. Lombardo)
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