AS ROMA NEWS DYBALA – Mentre a Roma è scoppiata la Dybala-mania (il numero di magliette con il 21 di Paulo vendute nei primi due giorni, sono le stesse di Ronaldo nelle prime 48 ore da juventino) ad Albufeira l’avvicinamento al possibile (?) esordio dell’argentino procede con più cautela. E non tanto perché qui di tifosi romanisti se ne vedono pochi (l’Algarve, soprattutto a luglio, è meta turistica di inglesi e francesi).
Come riferisce Il Messaggero, il motivo è legato perlopiù alla prudenza di Mourinho. Il tecnico, pur consapevole della grandissima curiosità che si respira a livello mediatico per l’argentino, non vuole correre rischi. I problemi muscolari di Calafiori e il ko di Darboe (lesione al crociato), rientrati in anticipo in Italia, lo hanno turbato.
Paulo poi ha appena 4 sedute nelle gambe dopo esser rimasto fermo per 54 giorni. E quanto accadutogli nelle ultime due stagioni, è ancora un ricordo troppo nitido per far finta di nulla. Nel 2020-21 il calciatore è rimasto fermo per 47 giorni per un problema alla coscia. Poi a gennaio è stato costretto a fermarsi per una lesione al collaterale mediale del ginocchio sinistro. Lo scorso anno, invece, sono stati ripetuti gli stop and go: già in ritiro out due settimane per tornare ai box il 26 settembre contro la Sampdoria prima, e in Nazionale dopo.
Nuovo infortunio in Champions contro il Malmoe (8 dicembre) per poi chiedere il cambio nel derby di febbraio dopo aver effettuato un tiro e tornare a disposizione, complice un dolore all’anca, dopo quasi 20 giorni. Vien da sé che al 23 luglio, nessuno nella Roma vuole rischiare. Il campionato è lontano 22 giorni, altre amichevoli non mancheranno (Tottenham, Ascoli e Shakhtar). La stagione non si decide questa sera in un’amichevole contro il Nizza.
L’attaccante quindi siederà in panchina. In cuor suo spera in un ripensamento del tecnico, in uno scampolo (i 10-15 minuti che pensava di avere fino a poche ore fa) per tornare finalmente a sentirsi calciatore. Il primo scorcio d’estate per uno che vive di pane e pallone è stato difficile da metabolizzare. Segregato in casa, sul tapirulan a correre. Ora che finalmente rivede la luce, vorrebbe non fermarsi. E con lui, a sperare, ci sono anche i tantissimi tifosi della Roma che questa sera siederanno davanti alla tv (inizio della gara alle 20, diretta Dazn) mentre nella notte tra giovedì e ieri hanno festeggiato i 95 anni del club, dandosi appuntamento al Pantheon.
Gli accadimenti degli ultimi giorni rischiano di minare le coronarie: tra costruzione del nuovo stadio, delisting, l’acquisto della Joya e quello possibile di Wijnaldum, è un susseguirsi di emozioni forti. Forse, proprio per questo motivo, lo Special vola basso. L’entusiasmo va cavalcato ma un anno a Roma gli fatto capire che il passaggio dall’euforia alla depressione in questa piazza avviene in un attimo.
Proprio per questo ieri era orientato a non rischiare. Poi in partita farà le sue valutazioni (ad esempio se il match fosse sulla falsa riga di quello contro lo Sporting Lisbona con risse ripetute sarebbe da escludere al 100%). La sorpresa è possibile. Dybala se la augura. Anche ieri ha lavorato tantissimo, finendo stremato l’allenamento come accaduto già giovedì, quando al fischio finale della partitella (che lo aveva visto segnare il primo gol in giallorosso) si era lasciato cadere sul manto erboso, togliendosi le scarpe e rimanendo seduto a piedi nudi almeno una decina di minuti per recuperare.
In questi giorni sta studiando i movimenti che José chiede sia a Pellegrini che a Zaniolo, consapevole che sarà in una di quelle due posizioni che verrà impiegato. Trequartista o seconda punta, non si scappa. Se poi sarà questa sera o più probabilmente contro il Totthenam tra una settima, poco importa. L’importante non è ripartire 7 giorni prima o dopo. Ma trovare continuità e non fermarsi più.
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