Paulo Dybala

AS ROMA NEWS SALISBURGO DYBALA MOURINHO – Non siamo ancora all’allarme (giallo)rosso, però l’obiettivo è sempre più stringente. Anche alla vigilia del playoff di Europa League, il pensiero va all’importanza di giocare la prossima Champions League, scrive il Corriere della Sera.

Per i bilanci, per la programmazione, per tenere i punti di forza che hanno riempito lo stadio Olimpico anche per le partite che, in passato, vedevano gli spalti vuoti. In due parole: Mourinho e Dybala.

Lo Special One fa bene a tenere alta l’attenzione sulla partita contro il Salisburgo, ma le parole molto oneste di Paulo Dybala sono la road map da qui alla fine della stagione, clausola rescissoria compresa: «Con tutto il rispetto, la clausola che ho nel contratto è una cosa tra i miei procuratori e la società. Non so quello che succederà a fine anno, non so cosa succederà con Mourinho, semmai dovete chiederlo a lui. Io voglio essere allenato da lui perché è tra i migliori. La stagione è ancora molto lunga: voglio vincere con la Roma e voglio che la Roma giochi in Champions League l’anno prossimo».

In pratica la Joya si è legata a filo doppio al suo allenatore. Un problema per i Friedkin? Teoricamente no, perché i proprietari della Roma hanno investito tanto su Mou (che ha ancora un anno di contratto) e sull’argentino, che con la maglia giallorossa è rinato: «Venire qui è stata una scelta vincente. Lo sapevo dal primo giorno. L’ho fatta insieme alla mia famiglia e alle persone che lavorano con me. Il mister e Tiago Pinto mi hanno convinto, non ho mai avuto dubbi in nessun momento. Il calore della città e la passione della gente, come mi hanno ricevuto i compagni nello spogliatoio, è stato tutto molto bello e mi ha spinto a dare qualcosa in più per tutti loro».

Nel calcio, però, basta vedere cosa è successo con Zaniolo, le situazioni possono cambiare in fretta. Così i Friedkin parleranno a breve con l’allenatore, che già a dicembre aveva ricevuto una proposta dalla nazionale del Portogallo.

Dybala è stato il valore aggiunto della Roma in questqa stagione. Tanto da «pesare» anche nella ribellione di Zaniolo, che non si sentiva più una priorità in campo e nelle strategie future (leggi: rinnovo del contratto). Lo spirito con cui la Joya sta vivendo la sua avventura romana è quello che ogni allenatore vorrebbe. Tanto più dopo la conquista del Mondiale con l’Argentina, che avrebbe potuto significare una fine anticipata della stagione.

Con che spirito si può affrontare l’Europa League dopo essere saliti in cima al mondo? La risposta, anche in questo caso , è giusta e sincera: «Credo che la vittoria del Mondiale sia una delle cose più belle che possa accadere per un calciatore. È il massimo. Vincere aiuta a vincere e darò il massimo, insieme ai compagni e a Mourinho, per vincere questo trofeo. Sappiamo che ci sono squadre più favorite di noi, ma non si sa mai. Ora per esempio si affrontano Barcellona e Manchester United e una delle due rimarrà fuori. Vincere a livello internazionale è bello, non ci sono mai riuscito a livello di club e mi manca. Spero di vincere con la Roma qualche trofeo a livello europeo perché hanno un sapore maggiore». Vincere, qualificarsi per la Champions, restare. I tifosi sognano questo e solo questo.



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