A poche ore dall’amichevole contro il Terek Grozny che chiuderà – domenica alle ore 17 – il ritiro di Pinzolo, Luciano Spalletti continua ad improntare i primi allenamenti della stagione sulla forza, sui ritmi e sull’intensità. Un dialogo con Manolas (che piace in Premier) durante le prove tattiche della mattina. Indicazioni ad alta voce per stimolare i ritmi sul campo. E un occhio di riguardo sempre vigile intorno ad Edin Dzeko, chiamato a convincerlo dopo un’annata altalenante. Il bosniaco vuole tornare a sentirsi quella preziosa risorsa che, lo scorso agosto, trascinò ad agosto una folla festante ad accoglierlo a Fiumicino. L’obiettivo è uno soltanto: passare i preliminari di Champions League.
DZEKO VUOLE CONVINCERE SPALLETTI: “IL GOL PER ME E’ TUTTO” – Quattro gol nell’amichevole con la selezione di Pinzolo. In generale, un’applicazione sul campo – durante gli allenamenti e le esercitazioni specifiche per lui programmate da Luciano Spalletti – che rende ben felice il tecnico toscano. “L’ho aiutato tantissimo lo scorso anno, ora posso solo valutare la sua volontà di fare bene e di rimanere alla Roma. Se mantiene questa intenzione – aveva dichiarato l’allenatore qualche giorno fa in conferenza – è lui il centravanti della squadra”. Edin si sente al centro del progetto tattico del gruppo, al punto da aver rispedito al mittente le proposte arrivate a fine giugno dalla Turchia. Vuole far ricredere i più scettici sul suo conto, partendo dal lavoro specifico mirato ad incrementare la sua pericolosità offensiva: “Un bomber deve segnare, quando non ci riesce diventa tutto più difficile. Il gol per me è tutto. Devo migliorare e faccio di tutto per farlo – ha dichiarato all’emittente televisiva di Trigoria – Stiamo lavorando tanto, si fa molto dal punto di vista tattico. La preparazione è ancora lunga ma il nostro primo obiettivo è passare i preliminari di Champions League. Dobbiamo vincere queste due partite, è importante farsi trovare pronti, qualsiasi sarà l’avversario”. I carichi di lavoro di Spalletti lo stimolano: “Si lavora molto sulla tattica, mi sento bene. L’atmosfera nella squadra è molto buona. Tutti abbiamo soltanto l’obiettivo di fare di tutto per la Roma”.
MARIO RUI: “ROMA, OCCASIONE DELLA VITA” – La stessa aspettativa di Mario Rui, 25enne terzino portoghese arrivato dall’Empoli per prendere il posto di Digne. “L’occasione della vita”, spiega nella conferenza stampa di presentazione dal ritiro della Val Rendena: “Posso e devo migliorare ancora in tutto. Ho 25 anni e penso che crescerò e imparerò molto”. Nessun paragone, però, con il suo precedessore, ufficializzato dal Barcellona dopo le difficoltà incontrate dal club capitolino nella trattativa con il PSG: “Lucas ha fatto benissimo in Italia. Io cercherò di fare del mio meglio e scrivere la mia storia con la maglia giallorossa. Arrivare in una squadra come la Roma è bellissima, i miei compagni mi hanno messo subito a mio agio. Se mi hanno preso un motivo ci sarà: sono consapevole delle mie qualità – spiega in conferenza stampa – e con l’aiuto di tutti penso potremo fare bene quest’anno”. A differenza dei suoi colleghi non si lancia in sfide verbali nei confronti della Juventus: “Visto la fine del campionato della squadra, se daremo continuità a quel lavoro, potremo lottare contro chiunque. Incontreremo due volte la Juventus, e cercheremo di farlo come fossero due finali: se affronteremo tutte le gare così, tutto può accadere”. Anche la possibilità, per lui, di tornare in nazionale.
Dopo una cinquantina di apparizioni con le selezioni giovanili del Portogallo, dal 2011 Mario Rui non ha potuto disporre dell’opportunità di rappresentare il proprio paese, vittorioso ad Euro2016: “Siamo un paese piccolo, con 11 milioni di abitanti. Non potete immaginare la gioia di aver vinto un titolo così. Non avevamo mai conquistato nulla a livello nazionale, è stato un momento fantastico e spero un giorno di poter ricevere la chiamata del ct”.
(La Repubblica)
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