Rassegna stampa
Roma e Sarri, la chiamata è quella giusta
ULTIME NOTIZIE AS ROMA SARRI – La stagione è ancora tutta da decidere e, anche se la Roma si è messa in una situazione molto difficile con la doppia sconfitta contro Parma e Napoli, esiste ancora la possibilità di raggiungere il quarto posto e la qualificazione alla prossima Champions League. In più c’è la strada dell’Europa League, anche se solo la squadra che conquista il trofeo viene promossa al livello superiore, quello che apre il forziere degli incassi, sempre più necessari in tempi di pandemia, scrive il Corriere della Sera.
È per questo che i Friedkin, già poco loquaci, non fanno uscire da Trigoria notizie sull’allenatore della prossima stagione. Fonseca ha una clausola per la conferma in caso di qualificazione alla Champions League, ma tutto è possibile: anche che sia il portoghese a cercare un’altra piazza. Il Benfica, ad esempio, è interessato a un profilo come il suo.
In ogni caso la Roma non può farsi trovare impreparata. E quello di Maurizio Sarri è molto più che un piano-B. L’ex allenatore di Empoli, Napoli, Chelsea e Juventus ha guadagnato via via il primo posto nella lista dei Friedkin. Tanti i lati positivi, tutti decantati dal suo potente procuratore Fali Ramadani. Sarri ha fatto tutta la gavetta e ha saputo lavorare con squadre sconosciute e famose, giocatori giovani e esperti, club che dovevano costruire e club che dovevano vincere.
Ha conquistato un’Europa League con il Chelsea e uno scudetto con la Juventus, ha fatto vedere un calcio spettacolare prima con l’Empoli e poi con il Napoli. Ha una grandissima voglia di riprendere ad allenare e di farlo in Italia, dove sente che il suo lavoro può essere svolto al meglio.
L’entusiasmo sarà un elemento importante nella scelta futura dei Friedkin. Non si può dire che la Roma di questa stagione abbia fallito: è stata sempre in zona Champions ed è l’unica squadra italiana ancora in corsa nelle Coppe europee.
L’unico tracollo è arrivato in Coppa Italia, aggravato dalla figuraccia internazionale delle sei sostituzioni che hanno portato alla sconfitta a tavolino dopo che la Roma era già stata sconfitta in campo: né Fonseca né il suo staff, anche se Lorenzo Pellegrini aveva cercato più volte di installare in loro il dubbio, avevano reagito nella maniera giusta.
Sono mancate, invece, le emozioni che da sempre contraddistinguono la Roma. Il club non ha vinto nella sua storia, ma spesso ha fatto vedere un bel calcio ed è stato capace di grandi imprese, come ad esempio la rimonta contro il Barcellona nei quarti di finale della Champions League. Non ha portato un trofeo ma il 3-0 a Messi e compagni (10 aprile 2018) è comunque entrato nella storia giallorossa. La Roma di Fonseca, invece, è stata fin qui «piatta»: ha vinto quasi tutte le partite con le squadre più deboli e ha fallito tutti i big match. Non ha dato al tifoso neppure una grande soddisfazione, della quale andare fiero.
La «rosa» è gradita a Sarri. Ci sono molti giocatori funzionali al suo calcio: da Ibanez a Mancini, da Kumbulla a Karsdorp. Predilige la difesa a 4 ma non è un integralista e un giocatore con le qualità di Spinazzola può sempre trovare posto. A centrocampo sia Pellegrini che Zaniolo potrebbero giocare da mezzali, con un regista puro. Diawara non aveva convinto Sarri a Napoli e Villar è bravo ma inesperto ai massimi livelli. Uno dei due/tre leader necessari può essere Jorginho. In più servono un portiere e un attaccante.Ma se dovesse tronare a casa Under, non riscattato dal Leicester, Sarri di sicuro non si metterebbe a piangere.
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