A Milano per crederci. Senza amici. Contro gli ex, più o meno amati, Spalletti e Nainggolan, con i soliti – tanti – giocatori più o meno acciaccati, ma con la voglia, per dirla alla Dzeko, di continuare a credere nel miracolo. Da domani la Roma inizierà a preparare la trasferta di San Siro, con una convinzione e una serenità che, a Trigoria, negli ultimi mesi non si era mai vista. Ed è proprio in virtù di questa serenità che il «farmacista» Ranieri potrà fare la conta degli infortunati con un pizzico di ansia in meno.
De Rossi, che ha lasciato il campo con le mani sul volto subito dopo il gol di Dzeko, ha un problema al flessore destro e verrà valutato tra oggi e domani, ma vederlo in campo a Milano sembra impossibile. Da verificare se, al suo posto, ci sarà Nzonzi, che ha un’infiammazione al ginocchio e proverà a recuperare. In ogni caso, chi certamente guiderà ancora il centrocampo della Roma è Cristante, uno dei pochi che non ha pagato dazio agli infortuni muscolari. “Contro le grandi squadre abbiamo dimostrato di saper fare ottime prestazioni – spiega l’ex Atalanta –. Stiamo crescendo e l’Inter arriva nel momento giusto. Sta a noi fare una grande prestazione per provare a vincere”.
La sensazione è che, come raramente si è visto quest’anno, la Roma stia tornando ad essere una squadra, con tanti calciatori, da Manolas a Florenzi fino a Pellegrini, che giocano in condizioni fisiche non perfette: “Ranieri ci sta dando le giuste indicazioni – ammette Cristante – e con la testa giusta abbiamo fatto vedere che siamo un’ottima squadra”. Ed è anche più facile dimenticare i dissapori (vedi la discussione Dzeko-El Shaarawy) o i problemi fisici, tanto che tutti i giocatori vorrebbero essere presenti a Milano. Di certo, non vuole mancare Manolas. Il greco ha giocato l’ultimo quarto d’ora con un fastidio al flessore sinistro, ma la Roma aveva finito i cambi e lui ha resistito, uscendo stremato dal campo mentre sua moglie lo riprendeva dalla tribuna. Le sue condizioni, per ora, non destano preoccupazione, sembra abbia solo un affaticamento ma, come i compagni, anche lui sarà valutato tra oggi e domani.
(Gazzetta dello Sport)
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