La colonia degli ex atalantini sfida Gasperini. Mancini, Cristante, Ibañez, oltre a Spinazzola, ancora fermo ai box dopo l’infortunio in Nazionale e arrivato alla Roma non direttamente dal club bergamasco, scrive il Corriere dello Sport.

La squadra di Mourinho tenta l’aggancio in classifica e cerca la vittoria in casa che manca dal 2014 e punta sulla voglia di rivincita dei giocatori lanciati dalla Dea. Negli ultimi tre campionati l’Atalanta si è sempre piazzata davanti alla Roma, a parte la vittoria dell’andata la squadra giallorossa si è tolta poche soddisfazioni contro Gasperini.

La società giallorossa ha pescato spesso tra i giovani della Dea, con direttori sportivi diversi. Il primo ad arrivare è stato Cristante, voluto da Monchi nel 2018 per la squadra allenata da Di Francesco. Allora la Roma lottava ancora per la Champions, obiettivo oggi diventato difficilissimo. Poi è stata la volta di Mancini, un anno dopo, infine Ibañez, nel gennaio 2020, operazione portata a termine da Petrachi. Da allora la Roma è cambiata molto, non solo nei giocatori. C’è stato un passaggio di proprietà e, risultati alla mano, un ridimensionamento. Domani Cristante e Mancini giocheranno da titolari, mentre Ibañez, appena recuperato da un infortunio, è il ballottaggio con Kumbulla

Cristante è costato cinque milioni, più quindici, più dieci di bonus; Mancini due più tredici, più otto di bonus; Ibañez otto più due di bonus; Spinazzola ventinove e mezzo (questi incassati dalla Juve, nell’ambito di una plusvalenza con Luca Pellegrini). Negli ultimi anni la Roma ha versato nelle casse atalantine quarantrè milioni fissi, più una ventina di bonus. A Bergamo sono maestri in queste operazioni: lanciare i giovani e poi rivenderli, anche se negli ultimi tempi l’Atalanta i giocatori migliori non li ha fatti partire. Per Ibañez la Roma riuscì a superare la concorrenza del Bologna di Sabatini, all’epoca direttore sportivo rossoblù, che era arrivato prima trovando anche l’accordo per il trasferimento. 

Cristante fu una delle prime operazioni di Monchi, che riuscì a portare in giallorosso un centrocampista che aveva avuto numeri importantissimi ed era entrato nel giro della Nazionale. Cristante, acquistato come miglior centrocampista italiano nel ruolo di trequartista, nella Roma ha fatto il centrocampista, spesso anche il difensore, mai il rifinitore dietro le punte. Anche Mourinho lo ha utilizzato una volta da centrale difensivo di una linea a tre. 

Mancini fu corteggiato a lungo dalla Roma. Prima con Monchi, poi con Petrachi, che chiuse l’operazione l’anno successivo, portando il difensore alla corte di Fonseca. Mentre Cristante e Mancini nell’Atalanta si misero in evidenza, Ibañez arrivò alla Roma dopo soli sei mesi a Bergamo, durante i quali non era riuscito a conquistare la fiducia di Gasperini. Due sole presenze, per un totale di venti minuti.

Fu il brasiliano a chiedere di essere ceduto. Nella Roma ha impiegato pochi mesi a convincere Fonseca ed è stato un elemento determinante per il passaggio alla difesa a tre. Ibañez vuol prendersi la rivincita con Gasperini, che nell’estate del 2019 è stato vicino al trasferimento alla Roma.



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