Stephan El Shaarawy

AS ROMA NEWS MONZA – Più che il pareggio a Monza, che allontana – forse definitivamente – le ambizioni Champions League della Roma passando dal campionato, la rabbia e lo sconforto in casa giallorossa arriva dall’ennesimo infortunio muscolare, scrive La Repubblica.

Un’ecatombe infinita che ieri sera ha mietuto un’altra vittima, in un destino sfortunato iniziato nella magica notte dell’Olimpico contro il Feyenoord. Stephan El Shaarawy è uscito al 70’ per un problema al flessore della coscia destra, lasciando il campo con le mani sul volto.

In casa Roma sono finiti i giocatori. Inutile girarci attorno. Ed è questa la notizia più preoccupante per Mourinho in vista del rush finale in campionato, ma soprattutto in previsione della doppia sfida con il Bayer Leverkusen. Un’evidenza messa in scena in maniera quasi mistica ieri sera all’U-Power Stadium.

Con una panchina piena di calciatori, ma praticamente tutti inutilizzabili. Presenti accanto allo Special One solo per dovere “di gruppo” che per reale disponibilità. Mou se li è voluti portare tutti in panchina, da Smalling a Karsdorp e Llorente, passando per Belotti, Dybala e Wijnaldum. Inadatti anche a fare il torello ad inizio partita, proibito dall’allenatore portoghese e lasciato ai pochi superstiti sani della rosa. Praticamente sei allenatori- tifosi che hanno vissuto tutta la gara in piedi davanti alla panchina, spronando i compagni alla ricerca della vittoria.

Un supporto morale che non è bastato a tirare fuori dal cilindro i tre punti, che nel corso del secondo tempo, sono sembrati più un miracolo che una reale possibilità. Alla fine è arrivato un pareggio, inutile, e ora Roma-Inter di domenica assume tutto un altro significato. I nerazzurri si sono issati in solitaria al quarto posto, staccando di due punti Roma, Milan e Atalanta. I giallorossi ad oggi sono settimi, fuori da qualsiasi competizione europea.

Sulla carta sabato sarà ancora una volta scontro diretto per la zona Champions League, ma ormai è l’infermeria a stoppare qualsiasi sogno rimonta. La rosa giallorossa è ridotta all’osso e per la sfida ai nerazzurri l’unico certo di recuperare è Matic, squalificato a Monza. Il resto è lotteria, tra prevenzione obbligata e giovani da dover lanciare. Ma soprattutto sabato mancheranno solo cinque giorni all’appuntamento con l’andata della semifinale di Europa League.

Fare calcoli non è mai stato lo sport preferito da Mourinho, ma il rischio di rimanere con il cerino in mano per tentare uno sforzo inutile è alto. Tra infortuni e recuperi lampo, ora l’obiettivo della Roma sembra non essere più il campionato ma la rincorsa alla finale di Budapest.

Puntare su una sola competizione, a questo punto della stagione, ma soprattutto con questa sequenza infinita di infortunati, non è solo consigliato. Ma quasi un obbligo morale per dare un senso di compiutezza ad una stagione che nel giro di due settimane potrebbe passare da trionfale a deludente. A causa anche di una sfortuna che sembra aver preso di mira i calciatori giallorossi. Poi arriverà il tempo dei ragionamenti sulla preparazione e i carichi di lavoro, forse mal calcolati, che hanno portato a troppi infortuni muscolari tutti insieme. Ora servirà ancora di più l’aiuto di tutti, sperando in qualche recupero dell’ultimo momento.



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