(Il Tempo – A. Austini) È una Roma da «under», per usare il linguaggio degli scommettitori. Contro il Bologna all’Olimpico arriva la terza vittoria di fila per 1-0, la quarta su dieci partite contando quella al debutto con l’Atalanta a Bergamo. Se si considera che è lo stesso punteggio della sconfitta col Napoli, si può dire che di questi tempi fare pronostici sui giallorossi è compito semplice. Non è un caso, perché è la sintesi di pregi e difetti di una squadra ancora in costruzione. La voglia di difendere alti e aggressivi sta dando i suoi frutti e aiuta la difesa ad essere la migliore del campionato. La Roma ha subìto gol in sole tre partite di campionato e su questa solidità deve basare le sue ambizioni da vertice. Il rovescio della medaglia è la fatica che sembra avere nel segnare e, soprattutto, nel trovare risorse alternative a Kolarov e Dzeko in zona gol. Stavolta c’ha pensato El Shaarawy, che è l’unico altro attaccante ad aver fatto centro su azione in questo avvio di stagione. Il tecnico giallorosso continua dritto per la strada del turnover e si tiene strettissima questa vittoria che lascia la squadra a ridosso della zona Champions, aspettando il recupero con la Sampdoria. Stavolta Di Francesco conferma appena due giocatori di movimento (Fazio e Dzeko) più Alisson rispetto alla gara di mercoledì scorso col Crotone, cambiando addirittura otto uomini. Riposa quindi per la prima volta Kolarov mentre il centravanti bosniaco e il portiere restano gli unici sempre presenti, in difesa a sinistra tocca a Bruno Peres adattarsi. Sull’altra corsia Florenzi deve vedersela con Di Francesco junior che ha una voglia matta di fare un dispetto al papà e alla fine risulterà il migliore dei suoi.
La Roma prova a partire forte ma le prima vera occasione è del Bologna e capita proprio sul piede di Federico Di Francesco. Di là Dzeko ci prova un paio di volte, regala un assist a Defrel che non riesce proprio a sbloccarsi e nell’altra area ancora il «figliol prodigo» sfiora il gol in acrobazia. La partita prende una piega nel giro di un minuto. Da un calcio d’angolo all’altro, prima Alisson fa un miracolo vero su Masina (anche se in realà il gioco era fermo), rimediando a una precedente uscita a vuoto causa deviazione, poi la Roma conquista subito il corner dalla parte opposta e lo capitalizza grazie alla magia di ElShaarawy. Un gol al volo di sinistro, simile alle perle passate di Totti che applaude compiaciuto in tribuna. Il secondo tempo sembra mettersi in discesa, con la Roma che accelera i ritmi e trova il raddoppio con Dzeko ma la giusta chiamata dell’assistente fa annullare il gol per fuorigioco. Passano i minuti, Da Costa non corre altri pericoli e il Bologna inizia a “ingolosirsi“, ma Di Francesco, sempre lui, manca d’un soffio l’appuntamento per il pareggio. Nel frattempo entrano Perotti per Defrel e Moreno al posto di Bruno Peres, fermato dall’ennesimo guaio muscolare della stagione. C’è spazio anche per Gerson in attacco nel finale, dove la sofferenza è solo dettata dal vantaggio striminzito. A parte una punizione di Verdi, il Bologna non morde. E l’Olimpico esulta ancora una volta, aspettando la serata di gala col Chelsea.
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