AS ROMA NEWS INTER LUKAKU – Un centinaio di tifosi a Fiumicino ad aspettare la Roma in partenza per Milano. Di questi almeno venti i bambini che con le loro magliette giallorosse hanno riempito d’emozione il terminal 5 dell’aeroporto: tutti aspettando un autografo, una foto o solamente in attesa di vedere i loro idoli, scrive il Corriere dello Sport.
Un piccolo tifoso si è addirittura fatto autografare il gesso che porta al braccio destro, il segno di una caduta finita male ma che almeno ieri pomeriggio gli ha strappato un bel sorriso. Qualche coro, alcuni bambini hanno cominciato a giocare un po’ a pallone (il terminal 5 è per i voli speciali, quindi isolato e spesso deserto) monitorati dai genitori e dagli addetti alla sicurezza della Roma e di Fiumicino. Mamme, papà, bambini. Poi tanti ragazzi che aspettando le 16.45 non potevano far altro che parlare della squadra, della partita con l’Inter, delle tante assenze: «Speriamo ci siano Smalling e Spinazzola». Sono rimasti delusi.
Un isterismo collettivo, naturalmente positivo, però ha riempito l’ambiente quando dal pullman è sceso l’uomo più atteso del momento: Romelu Lukaku. Tra gli ultimi a scendere le scalette, ha fatto prima un saluto ai tifosi che urlavano il suo nome, poi vedendo famiglie, bambini e ragazzi è fatto dietrofront per andare da loro.
Come al solito il belga non si è sottratto al bagno d’amore dei suoi tifosi, soprattutto quelli più piccoli. Tante foto, autografi, saluti ai bambini per regalargli una breve ma intensa emozione. Lukaku si è anche tolto le cuffie per ascoltare non più la musica ma i suoi fan, salutarli e mostrargli rispetto. L’altra faccia della medaglia del tifo, quello nerazzurro che invece a San Siro è pronto a contestarlo. Romelu e i romanisti a Fiumicino, un’immagine bella, intensa, e che va in controtendenza con tutto cioè che è stato alimentato negli ultimi giorni.
«Coraggio Romelu, segna e batti l’Inter!». A onor del vero, l’urlo di un tifoso (lui un po’ più grandicello rispetto alla media) era leggermente (eufemismo) più colorito e ben meno da fascia protetta. Tanti altri romanisti invece, quelli più piccolini, lo hanno caricato per una sfida che adesso sentono anche un po’ di più. Perché se viene toccato un giocatore della Roma, anche se appena arrivato, viene toccato il tifoso stesso. Big Rom ha percepito l’affetto e la protezione nei suoi confronti e giocherà anche per loro. Per vincere e ritagliarsi una bella serata nella sua partita numero 600 da professionista.
Un traguardo importante e che raggiungerà guarda caso, o scherzo del destino, proprio a San Siro, ma con la maglia diversa da quella indossata fino a quattro mesi fa. Il belga ha segnato otto gol in dieci partite, una media di 0,80 gol a partita tra le migliori in in Europa (l’ottava tra i cinque top campionati) e superiore a quella di Haaland (0,79), Griezmann (0,78) e Salah (0,75). Cercherà di migliorarla ulteriormente a San Siro, con il sostegno dei 5mila tifosi romanisti sugli spalti e di una squadra che lo aiuterà a dimenticare – almeno in campo – il suo passato.
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