Tommaso Baldanzi

Tanto timido fuori dal campo quanto tenace invece con il pallone tra i piedi. Tommaso Baldanzi non poteva sperare di cominciare meglio la sua nuova avventura nella Roma, scrive il Corriere dello Sport.

In primo luogo perché la squadra (e il tecnico, naturalmente) gli ha fatto sentire tutto il suo appoggio, in secondo luogo perché grazie all’accordo stipulato tra Dan Friedkin e l’Uefa su un margine di manovra più ampio nel transfer balance (12 milioni), Baldanzi è riuscito a finire anche nella lista Uefa insieme ad Angeliño e Azmoun. Restano fuori Kristensen e Huijsen, ma soltanto per una questione tattica legata al sistema di gioco di De Rossi

L’emozione del primo vero giorno al Fulvio Bernardini si è fatta sentire, inevitabile. Del resto il ventenne fino a due giorni fa conosceva soltanto il centro sportivo dell’Empoli con tanti giocatori, staff, personale e magazzinieri che sono sempre stati come una famiglia da quando aveva otto anni.

Eppure dopo qualche iniziale silenzio tra le sale di Trigoria e in uno spogliatoio di giganti (non capita tutti i giorni di cambiarsi vicino a Lukaku, Dybala o Paredes), quando Baldanzi si è infilato gli scarpini ha messo da parte tutta la timidezza e ha immediatamente dimostrato di che pasta è fatto. Supportato da qualche giovane che già conosceva come Pisilli, Bove e Zalewski, Tommaso si è dato subito da fare nel suo primo allenamento in gruppo e sotto gli ordini di Daniele De Rossi. Che esordiva in Serie A (gennaio 2003) due mesi prima della nascita di Baldanzi.

Campione del Mondo e bandiera della Roma: un altro che effettivamente lì per lì lo ha un po’ messo in soggezione. Poi però l’allenamento tattico e il via alle danze. Cioè quella disinvoltura di chi sa già cosa fare perché gli viene naturale, è nel dna e nessuno gliela potrà togliere. Al di là di una forma atletica sicuramente da migliorare, Baldanzi ha confermato già nel suo primo allenamento quanto visto in partita, e che tutti gli elogi dei suoi ex allenatori erano più che giustificati. 

Qualità con il pallone, buon senso della posizione e quella capacità di saper giocare con entrambi i piedi che gli consente di muoversi non solo sulla destra (per liberare poi il tiro con il suo sinistro) ma anche svariare sulla trequarti. Come ha un po’ fatto anche ieri nella partita tattica dell’allenamento: nell’azione del gol decisivo segnato da Bove ha fatto partire l’azione dalla destra per poi muoversi sul lato opposto per cercare spazi. Morale? Primo allenamento, prima vittoria in partitella insieme a Lukaku, Cristante, Sanches, Angeliño e Mancini. Foto di squadra, e via ecco subentrare nuovamente la timidezza, con Tommaso sistemarsi laterale e rannicchiato. Tempo al tempo, già nei prossimi giorni riuscirà a integrarsi nel gruppo al massimo. Sicuramente la partita di lunedì contro il Cagliari lo aiuterà a fare gruppo, ma anche a trovare il miglior feeling con la squadra dentro al campo. 

Sarà accolto dallo Stadio Olimpico che, non ce ne voglia l’Empoli, non è proprio il Castellani e sarà un’altra nuova emozione. Ha giocato in questo stadio tre volte, due contro la Roma e una contro la Lazio. Lunedì vivrà un’atmosfera diversa, non più da avversario ma da giocatore acclamato: il suo arrivo ha scatenato l’entusiasmo dei romanisti, pronti a dargli il giusto benvenuto e a supportarlo in questi suoi anni in giallorosso. Intanto il benvenuto è arrivato anche da Daniele De Rossi che per fare gruppo ha deciso di invitare tutta la squadra e lo staff a cena fuori. Così ieri sera tutto il gruppo, compresi i nuovi arrivati, si sono ritrovati in un ristorante a Ostia – casa di Daniele – per cominciare al massimo questo periodo di tante partite e impegni ravvicinati tra campionato ed Europa.



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