Diego Perotti

(Il Messaggero – U. Trani) Il calcio si ferma per la sosta invernale. La Roma, però, vive questa pausa come se fosse ancora estate. E non perché alcuni dei suoi titolari si sono spostati, approfittando della settimana di ferie, alle Maldive o comunque al mare. La società giallorossa, senza nemmeno doversi confrontare con Di Francesco, sa che i problemi di oggi sono sempre quelli di ieri. Così Monchi, pur avvisando la tifoseria che la situazione economica non permette investimenti durante il mercato di gennaio, deve prendere atto della realtà e ripartire dal via. Nella rosa attuale mancano i sostituti di Ruediger e Salah. Perché Karsdorp è indisponibile e Schick, come ha ricordato anche venerdì scorso l’allenatore, al momento è solo il vice Dzeko. L’ideale sarebbe prendere sia il terzino che l’esterno offensivo per sistemare la fascia destra che è fortemente penalizzata dalle scelte di inizio stagione. Anche prenderne uno, comunque, andrebbe bene. Ma subito. Rimandare l’acquisto potrebbe diventare fatale nella corsa alla zona Champions.

PRIORITÀ SVELATA – «Vorrei un attaccante». Di Francesco si è esposto un mese e mezzo fa, il 25 novembre, alla vigilia del match di Marassi contro il Genoa. La data non è causale. Da quel pomeriggio è stata certificata l’involuzione della Roma. Il tecnico non chiese una punta qualsiasi. Chiaro l’identikit: «I calciatori che ho sono i migliori in circolazione, ma per migliorare, invece, ci vuole il giocatore che, durante le gare, sia in grado di creare la superiorità numerica: per me sarebbe importante». Insomma l’esterno offensivo, se possibile mancino, da sistemare a destra. In estate indicò a Monchi il suo preferito: Mahrez. Che, per ora, è rimasto al Leicester (dovrebbe andare al Liverpool per 55 milioni). E suggerì pure l’alternativa: Berardi. Nemmeno lui si è mosso dal Sassuolo. Piste che sembrano ormai impraticabili. Basta rileggere o riascoltare la posizione del ds, sabato dopo la gara con l’Atalanta: «La soluzione dei problemi è a Trigoria». La conferma, anche per non illudere la tifoseria, della strategia del club che non prevede investimenti nella sessione invernale del mercato. Eppure, con operazioni meno onerose rispetto a quelle per arrivare a Mahrez e Berardi, sarebbe possibile trattare esterni come Verdi, Deulofeu, Chiesa o l’ex Politano.

EXIT STRATEGY – Non si può, al tempo stesso, ignorare il punto di vista della società giallorossa (e della proprietà). La Roma ha abbondanza di attaccanti: Dzeko, Schick, Defrel, Under, El Shaarawy e Perotti. E, anche se il mercato ha migliorato solo numericamente il reparto (i 3 rinforzi non hanno ancora segnato in campionato e l’unico gol del trio, tra l’altro inutile, lo ha realizzato Schick in Coppa Italia), nessuno a Trigoria è intenzionato a cambiare in corsa, cedendo uno dei nuovi acquisti: trattative del genere potrebbero determinare minusvalenze che la società non si può proprio permettere. Monchi, insomma, non sta pensando di prendere l’esterno alto. Ha, invece, in mente di acquistare il terzino che oggi manca a Di Francesco, lasciando partire Peres o addirittura Emerson. Se sarà destro, l’allenatore potrà all’occorrenza alzare Florenzi nel tridente offensivo o, quando ne avrà bisogno, anche a centrocampo. Con Darmian, utilizzabile anche a sinistra, il ds andrebbe a dama. Avrebbe con un acquisto contemporaneamente il ricambio sia per Florenzi che per Kolarov. Ma lo United è contrario a cederlo al prestito. Ecco perché non bisogna escludere a priori l’addio di un big già a gennaio. Monchi, del resto, sta valutando anche qualche centrocampista. E non solo per il futuro.



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