AS ROMA NEWS FEMMINILE JUVENTUS SUPERCOPPA – Due numero perfetto. È il numero dei rigori parati da Camelia Ceasar alle juventine nella prima Supercoppa italiana dell’era del professionismo ed è lo stesso dei tiri parati alle milaniste nella finale di coppa Italia un anno e mezzo fa, primo storico successo delle ragazze della Roma. E così, due più due uguale due trofei in bacheca, scrive La Gazzetta dello Sport.
“Non è soltanto merito mio, le mie compagne segnano e io paro, è un lavoro di squadra sempre”, dice il portiere della Roma. Fatto sta che anche questo successo porta il marchio della romena nata centrocampista all’oratorio e diventata portiere per via del braccio rotto di un compagno. E ora può ancora una volta festeggiare, lei che vive in Italia da quando aveva cinque anni e con il Brescia aveva già vinto tanto. “Ed è bellissimo vincere. Volevamo questa coppa, stiamo lavorando da tanto tempo ed è giusto prenderci un premio per quello che stiamo facendo”. Per la Roma prima in classifica in campionato è una conferma dei progressi, per la Juve l’interruzione di un dominio quasi assoluto. Ma il duello fra le due rappresentanti italiane in Champions continua.
A Parma erano attese circa tremila persone, in tribuna ce ne sono 3500 circa. La Juve prende gol da una rimessa laterale: Giacinti fa da sponda per Haavi, Peyraud-Magnin para in qualche modo, ma Valentina è svelta a raccogliere la palla e infilare la Juve. Che cerca di controbattere e colpisce una traversa con Boattin su calcio di punizione, ma poi rischia anche di subire il secondo gol. Giacinti grazia Peyraud-Magnin, Girelli restituisce la cortesia tirando alto da una posizione favorevolissima.
Nel secondo tempo Linari entra decisa su Bonfantini e Boattin sfrutta il calcio di punizione dal limite nel migliore dei modi, inventando una traiettoria sorprendente anche per la brava Camelia. ll punteggio torna in equilibrio e neppure nei tempi di recupero arrivano i gol. Ci vogliono 127 minuti per assegnare il trofeo: cominciata sotto il sole, la sfida si chiude con i crampi, le luci del Tardini accese, il pathos dei rigori, i selfie e la gioia della Roma. La rivalità continua.
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