Paulo Fonseca

ULTIME NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Pronti per l’ultima spiaggia. E non sarà una costa caraibica, né uno di quei mari che bagnano sabbie dorate. No, l’ultima spiaggia della Roma è in quel di Amsterdam, tra i canali della città olandese e le mura dell’Amsterdam Arena, scrive La Gazzetta dello Sport.

Lì, contro l’Ajax dei gioiellini giovedì Paulo Fonseca si giocherà l’ultima fiche della sua partita a carte. In questi due anni ha raccolto più delusioni che soddisfazioni, la sfida contro l’Ajax è l’incrocio che può cambiare molto del suo passato giallorosso. Ma, inevitabilmente, anche molto del suo futuro.

Certo, il clima con cui la Roma arriva a questa partita non è certo quello ideale, con l’ambiente sereno e concentrato a preparare la partita che può dare la svolta (in un senso o nell’altro) all’intera stagione. Tutt’altro, invece. Perché il pareggio in casa del Sassuolo ha lasciato l’amaro in bocca a squadra e società e perché anche al ritorno a Trigoria, nel giorno di Pasqua, il clima non sarebbe stato dei migliori.

Alcune ricostruzioni (anche vicine a club e squadra) parlano di un confronto acceso tra un paio di giocatori e Tiago Pinto, ipotesi però che la Roma si è affrettata a smentire sia domenica sera sia nella giornata di ieri. Resta però che il clima non è certo dei migliori e anche lo stesso Tiago Pinto deve cercare di conquistarsi la fiducia del gruppo.

Probabilmente, da questo punto di vista sta pagando anche la scelta di togliere definitivamente la fascia a Dzeko. Una scelta condivisa con Fonseca, ma che qualche giocatore ha mal digerito (a partire da Edin, ovviamente) e che ora gli si sta in parte anche ritorcendo contro (non avendo il general manager un pedigrée riconosciuto e consolidato da anni di dirigenza precedente). Di certo, Pinto ha la personalità per fare certe scelte, il problema è capire come vengono poi recepite dai giocatori. E che valore gli danno loro stessi.

L’altro uomo nel mare in tempesta è Paulo Fonseca, che alla fine della seconda stagione giallorossa rischia di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Era arrivato con la sicurezza di poter vincere qualcosa («Sono certo che lavorando in un certo modo potremo portare a casa qualche trofeo», ha detto spesso lo scorso anno), ora si trova nella condizione di doversi giocare un po’ tutto con l’Ajax.

Da lì il suo lavoro potrà prendere una piega diversa, in un senso o nell’altro. Il suo rapporto con alcuni big non è certo rose e fiori. E al di là delle dichiarazioni di facciata, è chiaro come il 4° posto e la Champions siano un traguardo complicato. Pinto sta pensando anche al futuro e ha già sondato l’entourage di Sergio Conçeicao per sentire l’eventuale disponibilità.

Il problema è che oggi la Roma è settima (con la Lazio sopra di un punto e con una partita in meno), il che vorrebbe dire dover dire addio anche alla prossima Europa League. Per ritrovare la Roma così in basso bisogna risalire alla prima Roma americana, quella di Luis Enrique. Era il 2011-12 e la delusione fu forte. Poi Lucho andò via e vinse tutto a Barcellona. Chissà che non possa succedere anche a Fonseca. Di certo, ad Amsterdam è alla sua ultima spiaggia per dare un senso alla sua vita romanista.



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