Rassegna stampa
Roma, Friedkin pressa Pallotta: la risposta potrebbe arrivare prima di fine mese
NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – Nella notte italiana tra giovedì 16 e venerdì 17 luglio (ovvero nel tardo pomeriggio statunitense di giovedì) il magnate statunitense Dan Friedkin è tornato a bussare alla porta del connazionale James Pallotta per cercare di trovare una quadra nella lunga trattativa per l’acquisto della Roma.
Secondo quanto risulta a Mf-Milano Finanza, l’offerta del tycoon texano dovrebbe ricalcare quelle fatte in precedenza, ovvero stesso prezzo (490 milioni) ma con l’esborso tutto in cash e senza condizioni. I due uomini d’affari americani si sarebbero accordati su un periodo di dieci giorni per valutare la proposta, ma non è nemmeno detto che si possa arrivare a un pronunciamento anche prima.
Insomma al più tardi entro la fine del mese si dovrebbe sapere se il lungo corteggiamento di Friedkin al club giallorosso (le prime voci risalgono all’autunno 2019) sarà andato a buon fine. O invece se il tormentone che sta andando in onda da quasi un anno sull’asse Stati Uniti-Roma continuerà.
Certamente è lecito pensare che Pallotta e i suoi advisor, che a fine maggio avevano rifiutato l’iniziale offerta di Friedkin (in cui era previsto un aiuto del venditore sotto forma di seller financing), in questo arco di tempo continueranno a sondare il mercato per trovare nuovi potenziali acquirenti (che però sinora non si sono ancora palesati).
Nello stesso tempo però rispetto a fine maggio c’è sicuramente una variabile che facilità l’offerta di Friedkin e mette Pallotta sotto una pressione maggiore. Infatti, a meno di un vero e proprio miracolo sportivo, la squadra difficilmente si qualificherà per la Champions League tramite il campionato (al momento solo l’aritmetica alimenta questa speranza).
E questo significa che per la società giallorossa l’unica speranza di incassare gli almeno 40 milioni garantiti dalla massima competizione europea passa per l’Europa League, torneo in cui la squadra allenata da Paulo Fonseca sarà impegnata in agosto. Vincendo questa competizione infatti, la Roma si guadagnerebbe il diritto di partecipare alla prossima Champions, ma è bene dire che si tratta di una cosa non semplice visto che la squadra dovrebbe prima eliminare gli spagnoli del Siviglia e poi battere la competizione di avversari quotati come Inter o Manchester United, per rimanere ai club più blasonati.
Se questo non avvenisse, la strada maestra per fare quadrare i conti (sempre se Pallotta non cedesse la società) sarebbe di vendere sul mercato i calciatori più talentuosi, su tutti i centrocampisti Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo, le cui cessioni garantirebbero laute plusvalenze. Cosa che in queste ore viene vista come un incubo dalle parti della Capitale. Il progetto di Friedkin, invece, prevede che una volta acquisita la società, il magnate texano immetta 90 milioni nelle casse del club come aumento di capitale riservato e questo denaro servirebbe proprio per rafforzare la rosa, ivi inclusa la permanenza dei calciatori migliori.
D’altronde che le prospettive finanziarie in casa giallorossa non siano delle più rosee è stato confermato, dopo i recenti rendiconti, anche dall’agenzia di rating Standard&Poor’s che venerdì 17, con una nota ufficiale, ha rivisto ulteriormente al ribasso il rating del bond della Roma da 275 milioni declassandolo per l’utilizzo di una diversa metodologia di analisi e mantenendo un outlook (previsione) negativo.
Si è trattato di un’ulteriore riduzione del giudizio dopo quella dello scorso aprile che aveva già portato il rating da BB- a B+. «Asr Media and Sponsorship (MediaCo) dipende dalla sua società madre, la società di calcio As Roma, le cui operazioni e condizioni finanziarie si sono indebolite, a nostro avviso», ha spiegato la nota che ha aggiunto: «stiamo abbassando il nostro rating a lungo termine a livello di emissioni sulle obbligazioni di MediaCo da B+ a B.
L’outlook sul rating è negativo, visto che un’interruzione operativa o finanziaria permanente del settore potrebbe indurci ad abbassare il rating a livello di emissione». Il club di Pallotta d’altronde ha chiuso al 31 marzo i primi nove mesi di esercizio 2019/20 in rosso di 126,4 milioni e con un patrimonio netto negativo per 26,8 milioni, mentre al 31 dicembre scorso questo era in positivo per 15,1 milioni.
(Milano Finanza)
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