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Rassegna stampa

Roma, Friedkin rassicura Fonseca

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NOTIZIE AS ROMA FONSECA FRIEDKIN – La spinta alla partenza. Anche per ufficializzare il via della nuova stagione. Dan Friedkin che chiama Paulo Fonseca, con Guido Fienga che organizza la conference call, l’erede di James Pallotta e l’allenatore. E’ successo a metà della scorsa settimana, quando il tecnico è tornato a Trigoria per iniziare il suo 2° anno con il club giallorosso.

Colloquio breve, ma significativo tra il texano e il portoghese. «Buon lavoro», messaggio per certi versi scontato. Almeno quanto «Ci vedremo presto». I Friedkin, padre e figlio, entro 10 giorni contano di sbarcare nella Capitale. Vogliono presentarsi alla squadra e ovviamente alla piazza. E mantenere, insomma, quando messo per iscritto, lo scorso 17 agosto nel pomeriggio del closing, nel comunicato in cui venne certificato il passaggio di proprietà: il nuovo presidente, a differenza dal vecchio, ha già garantito che sarà presente e sempre operativo.

Fonseca già conosce i Friedkin: incontrò sia Dan che Ryan lo scorso novembre, quando Fienga li accompagnò, durante il loro blitz a Roma, proprio a visitare il Fulvio Bernardini. Da quel giorno hanno cominciato a seguire l’allenatore, soprattutto gli alti e bassi della squadra. Loro come il Ceo, chiamato ad assemblare la nuova rosa, sanno che la stagione non è stata affatto positiva. Fuori dalla zona Champions, eliminazione ai quarti in Coppa Italia e agli ottavi in Europa League.

Ma, anche perché non c’è stato il tempo per riflettere a fondo sulla gestione tecnica, hanno deciso di andare avanti con il portoghese. Si fidano. Dan è stato sincero con Paulo quando gli ha trasmesso la necessaria tranquillità per preparare la stagione che inizierà tra meno di 3 settimane. È stata toccata, e non solo sfiorata, la questione che più interessa alla tifoseria, cioè il rafforzamento della squadra. Friedkin ha spiegato a Fonseca quale sarà il percorso: svecchiamento e dimagrimento del gruppo. Abbassano il monte stipendi e il numero dei giocatori.

La Roma sarà insomma più giovane, a prescindere dal colpo che ha chiuso l’èra Pallotta e che quindi non va messo in conto alla nuova proprietà: Pedro ha 33 anni, ma è arrivato a costo zero. Al tempo stesso sono, però, quasi ai saluti i senatori Kolarov, Dzeko, Jesus e Fazio. E se sarà possibile, prima o poi, pure Pastore e Perotti. Fienga, intanto, si sta rendendo conto di aver bisogno di mettersi al fianco lo specialista di mercato che il club giallorosso non ha più dal giorno del licenziamento di Petrachi.

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Avrebbe anche aspettato la chiusura del mercato, il prossimo 5 ottobre, per scegliere il preferito e quindi Paratici. O l’alternativa Ausilio. Ma visto che nè il ds della Juve nè quello dell’Inter hanno dato la disponibilità, ecco che dal profilo italiano è possibile spostarsi su quello straniero. Il più interessante è di sicuro Ralf Rangnick che si è dimesso lo scorso 20 luglio da responsabile dello sport e dello sviluppo calcistico del gruppo Red Bull.

Manager tedesco, 62 anni, scopre talenti e sa anche allenarli. E punta sui ragazzi. E’ nell’elenco dei Friedkin, ai quali è stato consigliato anche ultimamente nel loro tour in Europa. I tifosi, invece, si rivolgono «al presidente con uno striscione piazzato in via Piccolomini con il Cupolone sullo sfondo: «Mr Friedkin vinciamo il trofeo più bello! Il nostro stemma…». Con la lupa e sotto la scritta Asr.

(Il Messaggero – U. Trani)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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