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Rassegna stampa

Roma, Friedkin verso offerta cash

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NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – Le parole del presidente della Roma James Pallotta, rilasciate due giorni fa al sito ufficiale giallorosso, potrebbero aver riaperto un crinale percorribile nella difficile trattativa tra il finanziere di Boston e il connazionale Dan Friedkin per la cessione del club capitolino.

Il 29 maggio MF-Milano Finanza aveva rivelato che Pallotta aveva detto no all’ultima offerta di Friedkin, basata su un enterprise value di circa 580 milioni. Che però comprendeva un’iniezione di denaro fresco di circa 90 milioni che Friedkin avrebbe effettuato come aumento di capitale riservato.

Al netto di questa futura immissione di mezzi finanziari, l’offerta valutava quindi il club 490 milioni, di cui circa 300 milioni rappresentati da debito, mentre i restanti 190 milioni erano il valore assegnato agli asset della società. Quindi Pallotta e i suoi soci, che detengono una quota di controllo della Roma, di circa l’88%, avrebbero avuto in pagamento circa 177 milioni da un’eventuale cessione. E siccome in questi quasi otto anni da numero uno giallorosso Pallotta ha investito circa 260-270 milioni, l’operazione avrebbe significato una perdita di circa 100 milioni.

Questo è stato il motivo che ha spinto il finanziere di Boston a dire no. Non a caso, nell’intervista ad asroma.com Pallotta ha confermato tutte le rivelazioni di questo giornale spiegando che «un accordo del genere non funziona con il seller-financing (ovvero il prestito concesso da parte del venditore della società verso l’acquirente, ndr). In fin dei conti, se voglio comprare una casa non mi aspetto che il venditore riduca il prezzo richiesto inizialmente per coprire i costi di tutte le ristrutturazioni che ho in mente di fare. Non è così che funziona».

Poi però nella stessa intervista Pallotta ha riaperto: «Se Friedkin intendesse avanzare un’offerta tale da essere ritenuta accettabile per la Roma, lo ascolteremmo». E, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è proprio sullo scoglio del seller financing che Friedkin è disposto a fare il salto di qualità: l’imprenditore non vorrebbe alzare il prezzo ma è pronto a pagare «cash upfront». Quindi tutto e subito. Resta da capire se questo basterà per convincere Pallotta. Al momento al lavoro ci sono i pontieri delle due parti, che stanno tentando di riaprire la negoziazione.

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(Milano Finanza)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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