L’incerto inizio di stagione (eliminazione dalla Champions e pareggio deludente in campionato a Cagliari) ha portato a una serie di riflessioni tra i dirigenti giallorossi. La delusione di Pallotta è emersa dopo l’eliminazione contro il Porto, anche se il presidente è fiducioso sulla possibilità della squadra di centrare traguardi importanti. A Pallotta hanno riferito che la squadra è competitiva, anche se Sabatini vorrebbe poter completare la rosa con un palleggiatore a centrocampo, elemento del quale sente la mancanza anche Spalletti. Il direttore sportivo sta rifinendo anche questa estate un mercato durante il quale ha spostato tanti giocatori e altri ne sposterà in quese ultime ore. Sabatini ha fatto di tutto per accontentare Spalletti, anche se non ha potuto portare a termine tutte le operazioni che aveva in mente, a cominciare da Diawara, il giovane centrocampista del Bologna seguito per tutta la stagione e finito qualche giorno fa al Napoli. Ci sarebbe bisogno di uno sforzo economico per completare la squadra, ma la Roma non può permetterselo.
RIFLESSIONI Sabatini è rimasto alla Roma quando aveva deciso di andarsene, pronto a stracciare il contratto di un altro anno che lo lega alla società giallorossa. Quel contratto il direttore sportivo lo aveva firmato il 27 febbraio 2014, stravolgendo i suoi principi. Per la prima volta nella sua carriera da dirigente aveva accettato un prolungamento pluriennale. Il contratto scade a giugno e Sabatini avrebbe voluto andarsene alla fine della scorsa stagione, dopo che le divergenze con Pallotta si erano fatte evidenti, soprattutto legate all’esonero di Garcia, che Sabatini avrebbe voluto evitare o quanto meno procrastinare. Ma quel rapporto non è più stato recuperato completamente e ora che si avvicina la chiusura del mercato il direttore sportivo è tornato a rilfettare sul suo futuro. Potrebbe prendere nuovamente in considerazione l’ipotesi di andarsene, a fine mercato, soprattutto se la squadra nelle prossime partite riuscirà a dimostrare il suo valore. Perchè Sabatini non abbandonerebbe mai una barca in balia delle onde. Spalletti si era speso per convincerlo a restare e lo stesso avevano fatto anche altri dirigenti, a cominciare da Baldissoni. Sabatini a giugno era stato vicino al Bologna, aveva anche incontrato Saputo, ma poi si era scusato con Fenucci ed era tornato sui suoi passi. Adesso si parla di un possibile inserimento nei quadri dirigenziali del nuovo Milan, avrebbe pensato a lui il nuovo direttore generale Fassone.
ECCO GANDINI Dal Milan invece è in arrivo il nuovo amministratore delegato Umberto Gandini, che ha accettato le offerte di Pallotta. Gandini è vice presidente della ECA (European Club Association) e fa parte del consiglio strategico della UEFA. E’ un uomo di potere, molto legato al presidente della Fifa Infantino e a Charly Stillitano, il manager italo-americano a sua volta punto di riferimento di Alex Zecca, l’uomo di fiducia di Pallotta. Gandini andrà il 6 e 7 settembre a Ginevra, dove completerà la riunione dell’ECA, e poi si trasferirà a Roma. Sarà operativo nel suo nuovo club prima della ripresa del campionato, dopo la sosta. Su Gandini ha speso parole positive anche Baldini, tornato vicino a Pallotta come consulente esterno. Quindici giorni fa è arrivata l’offerta ufficiale che Gandini ha accettato. Nella Roma si occuperà di diritti televisivi e di rapporti internazionali, ma sarà a stretto contatto con Pallotta, anche per le questioni tecniche. A Trigoria ha buoni rapporti con Tempestilli, che conosce da anni.
(Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo)
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