I MIGLIORI

PEROTTI – Ha vinto momentaneamente il ballottaggio con El Shaarawy e a Latina ne ha chiarito le ragioni. Gran parte del gioco della Roma passa dalle sue parti, sia che parta come esterno sinistro d’attacco (in stile Genoa) sia che si muova da trequartista centrale. Una macchia? Il gol sprecato nel primo tempo sul passaggio filtrante di Totti: troppo debole il tiro addosso a Pinsoglio.

FAZIO – Qui il limite è la velocità: quando il pallone corre, si trova nella situazione di doversi arrangiare. Ma in aria è un dominatore, come dimostra il gol e non solo, e ha anche un discreto piede: nella peggiore delle ipotesi, sarà una buona alternativa a Manolas. L’esordio con rete decisiva è un ottimo sms di presentazione.

JUAN JESUS – In crescita. Spostato a sinistra, come terzino, ma anche come centrale mancino nella difesa a tre che si è vista per buona parte del secondo tempo, è sembrato più preciso e intraprendente rispetto alle amichevoli americane.

I SUFFICIENTI

VERMAELEN – Il debuttante più atteso ha alternato momenti di estrema padronanza della situazione, all’inizio dei due tempi, a qualche fase di sbandamento. Come Fazio, si è reso pericoloso anche in attacco. Visto che è arrivato alla Roma da poche ore, era difficile chiedergli di più.

NAINGGOLAN – Svolge con la giusta attenzione il compito di ladro di palloni, guidando il pressing alto sulla difesa di Vivarini. Ha meno grazia del solito tuttavia con il pallone tra i piedi, mancando diverse volte la porta da posizione interessante.

TOTTI – Titolare al posto dell’acciaccato Dzeko, incassa con il sorriso gli applausi preventivi del pubblico di Latina. In una serata di ritmi non forsennati, cerca di produrre idee vincenti e di spendere le energie disponibili per ricompattare la squadra nella fase difensiva. Buone alcune verticalizzazioni, a cui si aggiungono degli errori insoliti per un fuoriclasse.

PAREDES – Turbato forse dalle indiscrezioni di mercato, che lo allontanano da Roma, si limita a giocate semplici ma senza mai il guizzo che possa far cambiare velocità alla squadra.

IN AFFANNO

GERSON – Nel secondo tempo viene sostituito per primo, un paio di minuti dopo il duro rimprovero di Spalletti. E questo spiega tanto. Schierato stavolta da mezz’ala destra non entra mai nel vivo del gioco, si propone poco e a ritmi molto lenti. Per essere utile nell’immediato alla Roma deve cambiare marcia. E forse anche atteggiamento.

ITURBE – Non gli si può mai rimproverare la mancanza di volontà, di applicazione, di agonismo. Ma non sa quasi mai dove andare. Spesso sbatte contro la difesa del Latina e anche in altre circostanze gestisce male il pallone. Spalletti sta cercando di rivitalizzarlo, però evidentemente il lavoro non è ancora completo.

FLORENZI – Il cross sballato arrivato a metà ripresa è sintomatico del ritardo di condizione. Sbaglia tanti palloni e negli inserimenti è poco propositivo. Piano piano ritroverà il passo abituale: lo faciliterebbe per esempio la difesa a tre, che renderebbe meno gravoso il suo lavoro difensivo.

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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