CALCIOMERCATO AS ROMA SOULE DAHL – Meno 27 a Cagliari-Roma, prima giornata di campionato e il leit-motiv dalle parti di Trigoria è sempre lo stesso: «Meglio prendersi qualche giorno in più, piuttosto che sbagliare l’investimento. Perché questo piccolo ritardo si può recuperare, l’investimento sbagliato peserebbe invece in futuro», scrive Il Messaggero.
C’è poco da fare, gli impazienti si mettano l’anima in pace: questa è la linea-guida della Roma sul mercato. E se al 22 luglio alcune rivali per il quarto posto sembrano già avanti ai giallorossi, i conti – secondo il management romanista – si faranno alla fine. Soulé, ad esempio. Finché Matias mantiene la parola data (forte di un quinquennale da 2 milioni a salire) Ghisolfi è certo che se si sposterà da Torino, sarà per venire alla Roma. E il se, è soltanto pleonastico.
La Juventus ha bisogno di soldi per arrivare a Koopmeiners, il vero, grande obiettivo del mercato di Giuntoli. E senza la cessione del ragazzino di Mar del Plata rischia di svanire. Questione di tempo, quindi. Se poi ci sarà bisogno di alzare l’offerta da 25 a 28 milioni o inserire (eventualmente) una percentuale del 15% sulla futura rivendita, non sarà questo il problema.
È chiaro che si tratta di una strategia rischiosa. Perché poi, come accaduto ad esempio per En-Nesyri, c’è il rischio che possa cambiare qualcosa e il calciatore sfumare. In questo caso la situazione è stata abbastanza nebulosa sin dall’inizio. L’attaccante piaceva a De Rossi, il costo del cartellino veniva considerato accessibile (20 milioni) ma c’è sempre stato il nodo ingaggio da sciogliere.
Forte dei 5 milioni più bonus offerti dai turchi, En-Nesyri ne ha chiesti 4 alla Roma. E la risposta, non è mai arrivata. Aspetta un giorno, due, tre, una settimana, alla fine il marocchino ha detto sì a Mourinho e già oggi è atteso a Istanbul per le visite mediche. Questo lascia intendere come, nonostante il gradimento di Daniele, non fosse una prima scelta del club, rimasto sorpreso dalla richiesta del calciatore (al Siviglia prende 1,8) e dall’intransigenza mostrata dal suo agente.
La Roma da questo punto di vista, almeno sino ad oggi, si muove seguendo una strategia chiara: se il calciatore (En Nesyri) arriva alle condizioni dettate dal club, si chiude. Altrimenti si aspetta. Un modus operandi che lo scorso anno regalò Lukaku, quando sembrava ormai ad un passo Zapata. In questo caso, il Lukaku di oggi è David. Il canadese vuole giocare in Premier, spara alto d’ingaggio e in più c’è un nodo commissioni con gli agenti non indifferente da sciogliere.
Ma se nessuno lo prende, ecco che la Roma (alla quale continua ad essere offerto Retegui) può tornare in gioco. Stesso dicasi per Omorodion (il preferito di De Rossi) e Sorloth. Per ora le valutazioni dell’Atletico Madrid e del Villarreal sono fuori mercato (rispettivamente 40 e 38 milioni) ma il tempo può essere un alleato di Ghisolfi.
Meno di Daniele che tra meno di un mese debutterà in campionato. E questa filosofia si estende anche a chi, almeno di partenza, non dovrebbe essere un titolare. Il riferimento è a Dahl, terzino sinistro del Diurgarden che si è promesso alla Roma. Nonostante il sondaggio di un club inglese, il 21enne aspetta l’affondo di Ghisolfi. Che al massimo, bonus inclusi, vuole spendere 4,5 milioni. Prendere o lasciare.
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