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Roma già sogna: guarda che LuPa

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AS ROMA NEWS DYBALA LUKAKU – Cinque personaggi per un cambiamento: la Roma è entrata definitivamente nel futuro dopo il 7-0 all’Empoli, vittoria-record eguagliata della sua storia in Serie A, con mezza squadra rinnovata. Non bisogna sopravvalutare lo spettacolo di gol andato in scena domenica all’Olimpico, perché l’avversario era così imbambolato da suggerire la sostituzione dell’allenatore, scrive il Corriere dello Sport.

Ma il primo segnale della squadra immaginata da José Mourinho durante l’estate è stato squillante. Per certi versi rivoluzionario. La Roma aveva già abbandonato il baricentro basso e la palla lunga contro Salernitana e Verona, salvo poi raggomitolarsi contro il Milan nel tentativo di evitare imbarcate. L’ibrido, a causa delle assenze e anche di certe presenze, aveva provocato un papocchio e una serie di delusioni.

Stavolta invece la squadra è ripartita con decisione dal progetto immaginato nel corso del ritiro portoghese: costruzione dal basso, verticalità, fraseggio, inserimenti. Il risultato, con interpreti di livello, è stato addirittura esagerato. La speranza dei tifosi, estasiati dall’opulenza, è che la manifestazione di forza si possa replicare anche in contesti più impegnativi: il tris di trasferte in otto giorni (Tiraspol, Torino e Genova) può fornire già qualche risposta. 

E’ indiscutibile il merito di Renato Sanches, «ossessione» del general manager Tiago Pinto e affascinante incognita della stagione. Dai tempi di Nainggolan la Roma non aveva un centrocampista così, capace di trasformare schegge in pepite. Ma è evidente che l’effetto LuPa, la prima assoluta di Lukaku e Dybala insieme, abbia impresso una svolta anche emotiva al gruppo. Spinazzola ammette che «con Lukaku è più facile giocare perché basta dargli la palla e poi ci pensa lui».

A Dybala i compagni si erano già felicemente abituati nella stagione conclusa con la delusione di Budapest, quindi la sorpresa per loro è stata relativa. La pressione in compenso sconvolge gli altri: lo sciagurato Walukiewicz, che colpisce la palla di mano dopo 34 secondi di gioco, agisce perché trema sentendo il sospiro di Lukaku che si avvicina; i due centrali dell’Empoli, Ismayli e Luperto, si inchinano a Dybala sul 3-0 come se fossero affetti dalla sindrome di Stendhal, il disturbo che spegne i sensi davanti a un’opera d’arte.

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I tre gol complessivi sono un indizio incoraggiante di un percorso ben avviato. Dzeko e Salah, per ricordare un sodalizio virtuoso non troppo lontano nel tempo, avevano debuttato insieme in campionato senza segnare e, anche nella stagione degli 87 punti con Spalletti, non avevano acceso la fantasia del tifo come Lukaku e Dybala. Romelu che sfoggia il saluto militare e chiede silenzio – gesto imparato all’accademia dell’Anderlecht e nato per omaggiare un amico infortunato, Jeremy Doku Dybala che mostra la maschera – non per nascondersi ma per vivere – sono invece due espressioni di gioia sobria e grandiosa che alimentano tutti i sogni possibili.

Sogni lontani eppure, in un certo senso, alla portata di chiunque: basta accendere whatsapp per trovare le rispettive “emoticon” sul telefonino. La LuPa, animale iconico per romanità e romanismo, sembra creata a tavolino per divertire sul campo e per arricchire fuori. Se vi capita di andare all’Olimpico, incrocerete già centinaia di persone con le maglie di uno dei due. Oppure entrambe.

Non importa quanto tutto questo durerà: Lukaku, per esempio, è stato pagato due milioni al mese per un prestito non negoziabile. Dybala ha la famosa clausola e un giorno forse deciderà di utilizzarla. Oggi però non è un tema che può turbare il popolo: la Roma chiede solo salute e prosperità per i suoi campioni. Due tipi così non possono mica rimanere a lungo fuori dal salotto elitario della Champions.

FOTO: Credit by Depositphotos.com

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