Lorenzo Pellegrini

AS ROMA NEWS FEYENOORD EUROPA LEAGUE – Peggio di così non poteva andare: la sconfitta concedendo un solo vero tiro al Feyenoord, il rigore calciato sul palo da Pellegrini, un salvataggio sulla linea, una traversa, gli infortuni di Dybala e Abraham. Però c’è anche una buona notizia: nonostante la serata molto sfortunata, la Roma è viva e ha la possibilità di centrare la semifinale di Europa League, scrive La Gazzetta dello Sport.

Il temuto Feyenoord si è confermato solido, ma negli occhi non ci resta nulla di particolare. Anzi, l’impressione era che la Roma, dopo aver preso in mano il gioco nel primo tempo e aver sprecato la grande occasione dal dischetto, avrebbe potuto concretizzare una certa superiorità tecnica e tattica.

Ma a inizio ripresa è arrivato a sorpresa il gol degli olandesi che ha complicato la gara e la reazione giallorossa non ha prodotto il pareggio. La speranza è che i problemi fisici siano lievi, soprattutto per Dybala, perché le difficoltà in zona tiro sono evidenti. La Roma concede pochissimo, anche ieri in uno stadio molto caldo e contro una squadra aggressiva, ma fatica a concretizzare: nelle ultime tre trasferte europee non ha mai segnato.

Mourinho aveva scelto il 3-5-2 per non rischiare l’inferiorità in mezzo al campo. Il tecnico aveva preferito Pellegrini a Wijnaldum probabilmente perché voleva un giocatore in grado di legare la manovra e di servire anche con un lancio immediato le punte o gli esterni. L’avvio, però, non è stato semplice perché il Feyenoord aveva una certa libertà nella prima costruzione. I terzini si alzavano, Kokcu si abbassava a ricevere dai centrali difensivi e poi saliva.

È mancata un po’ di copertura da parte delle punte giallorosse, prima schierate in linea e poi in verticale quando gli olandesi partivano dal basso. Dopo un quarto d’ora Cristante è andato a prendere Kokcu più alto e così il Feyenoord ha rallentato. Slot aveva cambiato qualcosa optando per il 4-2-3-1 in cui Szymanski aveva il doppio compito di pressare Matic e di farsi trovare tra le linee.

Proprio Szymanski è stato pericoloso con un paio di tiri dal limite, ma l’unica grande occasione del primo tempo è capitata alla Roma grazie a uno sciagurato fallo di mani di Wieffer in area. Calcio di rigore inevitabile che, in assenza dello specialista Dybala sostituito al 26’ da El Shaarawy per un problema agli adduttori, è stato battuto male al 43’ da Pellegrini, che ha chiuso troppo il diagonale prendendo il palo. Il rigore aveva premiato un atteggiamento più propositivo della Roma nella seconda parte del tempo, grazie anche al buon impatto di El Shaarawy.

Purtroppo a inizio ripresa il Feyenoord è tornato aggressivo e, dopo un paio di buone azioni sventate, è passato. Idrissi ha saltato Zalewski ed è entrato in area sul lato corto (zona in cui la Roma a volte patisce). L’esterno ha avuto la lucidità di non crossare al centro dove c’erano tre compagni circondati da 8 romanisti, ma di cercare al limite Wieffer che ha calciato in modo sporco ma preciso: la palla, dopo essere rimbalzata, è finita nell’angolino.

Gol fortunato, facilitato anche dal movimento compatto di tutti i giallorossi a protezione della porta: nessuno aveva coperto il passaggio a rimorchio. Abraham, davvero fuori partita, si è fatto male alla spalla ed è stato sostituito da Belotti. Al 18’ la Roma non ha segnato per questione di centimetri: colpo di testa di Ibanez, salvataggio sulla linea di Idrissi, palla sulla traversa e poi fuori. È il legno numero 26 della Roma: un record tra le squadre delle 5 leghe top europee di cui Mou farebbe volentieri a meno. Il pari non è arrivato nemmeno con un tiro da fuori di Wijnaldum che ha sfiorato l’incrocio. In tre delle ultime 4 gare d’andata dei quarti nelle coppe europee, la Roma aveva perso in trasferta qualificandosi poi all’Olimpico. Per quanto si è visto ieri, può succedere ancora.



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