Josè Mourinho, Sardar Azmoun

CALCIOMERCATO AS ROMA AZMOUN – Diciamoci la verità, ieri Roma non è andata a letto certo felice. Anzi, la percezione generale legata al nome di Sardar Azmoun è un misto tra delusione ed amarezza. Se poi tutto ciò diventerà altro lo sapremo solo strada facendo, scrive La Gazzetta dello Sport.

Di certo c’è che l’arrivo dell’attaccante iraniano, sbarcato ieri a Ciampino verso le 20.45, a Trigoria è considerato una scelta e non un ripiego. Nonostante avvenga a 9 giorni dalla chiusura del mercato e dopo che Pinto ha trattato altri giocatori (Scamacca, Beltran, Marcos Leonardo e Zapata) e sondato l’eventuale disponibilità dei vari Morata, Arnautovic e Veliz.

Azmoun è dunque il nuovo attaccante della Roma, anche se poi la speranza è che davanti non sia l’unico volto nuovo per Mou. Pinto lo seguiva già da un po’, tanto che nell’estate 2021, prima di prendere Abraham, presentò un’offerta allo Zenit San Pietroburgo (dove Azmoun giocava), chiamandosi poi fuori dinanzi ad una richiesta di 25 milioni.

Stavolta, invece, Azmoun arriva in prestito con diritto di riscatto a 13 milioni. Oggi farà le visite mediche a Villa Stuart, poi la firma del contratto e il primo contatto con Trigoria. Azmoun ha un problema fisico al polpaccio che gli ha fatto interrompere la preparazione (si è fatto male il 24 luglio) e che verrà verificato oggi dai medici della Roma. Mourinho potrà contarci solo dopo la sosta, con l’iraniano che salterà le sfide con Verona e Milan.

In più ad inizio 2024 rischia di non essere disponibile per un mese, forse anche un mese e mezzo, visto che dal 12 febbraio al 10 gennaio in Qatar c’è la Coppa d’Asia, che l’Iran punta a vincere. Di buono c’è che la voce che con il suo arrivo si fossero chiusi gli slot da extracomunitari non è reale, in quanto Paredes (extra anche lui) fino al 30 giugno era tesserato in Italia, alla Juve, e per questo motivo non occupa uno dei due slot (fattispecie che lascia libere le speranze a gennaio di portare a casa anche Marcos Leonardo).

Dopo aver impressionato un po’ tutti in Russia, Azmoun ha vissuto un’esperienza negativa in Germania, dove non ha mai trovato molto spazio. In tutto con il Leverkusen ha segnato appena 5 gol in 44 partite, di cui appena 12 da titolare nelle 32 disputate in Bundesliga. Lo scorso anno giocò la semifinale di ritorno in Europa League contro la Roma, fallendo a dieci minuti dalla fine l’occasione giusta per la vittoria. Di fatto, però, non è mai riuscito a ritagliarsi un posto al sole nonostante i problemi fisici di Schick. Quest’anno, poi, l’arrivo al Bayer di Boniface lo ha messo ai margini. Ecco perché ha deciso di cambiare aria e di accettare l’offerta giallorossa. Dove vuole rilanciarsi a certi livelli.

Figlio di un pallavolista famoso, Azmoun aveva iniziato anche lui con il volley, per poi cambiare strada in corsa. Ha una grande passione per i cavalli («La cosa che mi manca di più quando sono all’estero») ed in Iran è uno degli sportivi più seguiti (su instagram ha 5,1 milioni di followers). Tanto che la sua presa di posizione del 2022 contro il regime iraniano successivo alla morte di Mahsa Amini fece scalpore.

Azmoun ci ha messo la faccia per la difesa delle donne iraniane, rischiando anche il posto in nazionale. Dove una prima frizione ci era già stata nel 2018, quando dopo il Mondiale ricevette una serie di insulti che stressarono eccessivamente la mamma, sofferente. Lì decise di lasciare la nazionale, per poi ripensarci. Adesso, invece, penserà solo alla Roma. Ed a convincere anche gli scettici.



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