Josè Mourinho

AS ROMA NEWS MOURINHO – Ai tempi di Luis Enrique, a Trigoria andavano di moda le citazioni dello scrittore Paulo Coelho. Qualcosa deve essere rimasto nell’aria, perché alla Roma plasmata (faticosamente) da José Mourinho si potrebbe adattare la sentenza che sembra attagliarsi a questi giorni di entusiasmo: «Credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire», scrive La Gazzetta dello Sport.

In effetti, questo potrebbe essere il mantra della rincorsa alla zona Champions League che i giallorossi coltivano sottotraccia. Se volessimo sintetizzare, potremmo dire che la Roma ha trovato la formula delle “5 C”. “C” come carattere, condizione, cambiamenti, cambi e comunicazione. Quanto basta per sognare.

Poco da dire. Una squadra che è capace di segnare in campionato ben 7 volte oltre il novantesimo è del tipo di quelle che non muore mai. Grazie a questo filotto – che due giorni fa ha vissuto a Napoli un’altra tappa – sono ben 7 i punti arrivati sui titoli di coda. Se li togliessimo dalla classifica, sarebbe un disastro. Avendoli, invece, potrebbero aprire virtualmente le porte del paradiso, che banalmente significa i circa 50 milioni assicurati dalla massima competizione europea per club. Carattere, poi, significa anche tanta grinta. A volte persino troppa, visto che i ruolino delle ammonizioni è sempre molto ricco, ma è un rovescio della medaglia che a Mourinho sta bene lo stesso.

Nonostante il doppio impegno settimanale in Europa, la squadra sembra viaggiare col vento in poppa. Contro il Napoli sembravano essere i partenopei quelli che avevano giocato il giovedì, mentre in realtà era stata la Roma a giocarsi le semifinali di Conference League contro il Bodo. Segno che il lavoro settimanale dello staff portoghese funziona, così come il recupero e la prevenzione infortuni, giunti per fortuna ai minimi storici degli ultimi anni.

Anche sulla tattica l’impegno quotidiano si sta vedendo. Se la difesa a tre è diventato il marchio di fabbrica da alcuni mesi a questa parte, a volte viene declinato in maniera diverse: con due punte e un trequartista, oppure con due trequartiste e una punta. Non basta. Quando occorre (in genere se necessita una rimonta) si è rivisto anche il 4-2-3-1 così come il 4-3-3. Tutti sistemi di gioco che la squadra sembra ormai digerire sempre abbastanza bene.

La tanto bistrattata panchina giallorossa adesso sembra essere una miniera di soluzioni. Contro la Salernitana era stato Carles Perez a cominciare a togliere le castagne dal fuoco, mentre contro il Napoli è stata la volta di El Shaarawy a dare la svolta ad una partita che di certo i giallorossi non meritavano di perdere.

Il resto è tutta farina del sacco di Mourinho. Con la sua comunicazione muscolare ha indirizzato la stagione e domenica scorsa non ha fatto eccezione. Sotto esaminiamo più in dettaglio la questione arbitrale, ma una cosa è certa: le sue lamentazioni hanno compattato il mondo giallorosso come non accadeva da anni. In certo modo, la Roma adesso è lui. Per questo il sogno Champions, con lui al timone, non può essere sottovalutato.



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