AS ROMA NEWS SMALLING MANCINI CRISTANTE – Da una parte ci sono gli uomini del suo staff che Josè Mourinho adora così tanto da avergli dedicato, ieri, un post in cui li immortala mentre si riposano in aereo o in treno, La Gazzetta dello Sport. Dall’altra ci sono i suoi giocatori, a cui di post, dichiarazioni e messaggi ne ha dedicati molti nelle ultime settimane perché quando parlava di “famiglia” Mou era serio: raramente, nella sua carriera, ha trovato un gruppo così affiatato. Gruppo che, però, subirà inevitabilmente delle modifiche, ma partendo da alcune certezze, da uomini che, in alcun modo, il portoghese vuole perdere lungo la strada. E la Roma ha tutte le intenzioni di fare lo stesso.
Smalling, Mancini e Cristante faranno parte della Roma anche il prossimo anno. Per un motivo o per l’altro, tutti e tre potevano avere dei dubbi: Smalling perché con il contratto fino al 2023, Mancini perché piace in Inghilterra e ha mercato, Cristante perché non ha ancora rinnovato e Juve e Milan gli hanno messo gli occhi addosso. Ed invece José e la società hanno deciso, tutti e tre saranno parte dell’architrave della Roma della prossima stagione. A meno che, soprattutto nel caso di Cristante, non arrivi un’offerta da capogiro (superiore ai 30 milioni) e non sia lui a chiedere di andar via. Cosa che, al momento, non è in programma. Semplicemente perché se è vero che Mou considera questi tre giocatori intoccabili, è altrettanto vero che loro hanno un rapporto speciale con l’allenatore.
Smalling, lo scorso anno, aveva talmente tanti problemi fisici che stava pensando di smettere ed era andato a curarsi in Inghilterra e Spagna, senza mai vedere la luce. Mourinho lo ha aspettato, ci ha parlato a lungo, lo ha convinto a fidarsi di lui e del suo staff e Chris lo ha fatto. Risultato? Erano cinque anni che non giocava così tanto (38 partite).
Mancini, che veniva dalla delusione Europeo, dopo che il c.t. lo aveva tagliato all’ultimo, è cresciuto tanto, è diventato vice capitano e leader dello spogliatoio e, al netto di qualche giallo di troppo, è diventato un giocatore imprescindibile della squadra. Come lui Cristante. Non è un caso che loro due, più Pellegrini e Spinazzola, rappresentino un blocco unico, famiglie comprese, dentro e fuori dal campo.
Capitolo a parte meritano Rui Patricio e Abraham. Con gli altri tre rappresentano la spina dorsale della squadra, ma la loro permanenza non è mai stata in dubbio. Se su Rui non c’era neppure mezza incertezza, è chiaro che la stagione di Tammy abbia acceso i fari sull’attaccante, soprattutto in Premier. Ma, in caso, se ne parlerà tra dodici mesi: il lavoro della coppia Mou-Abraham non è ancora finito e, anzi, è appena all’inizio.
In teoria, tra i pretoriani dell’allenatore, ci sarebbe dovuto essere anche Mkhitaryan, che Mou considerava fondamentale. L’armeno, però, sembra orientato su altre strade. Josè lo considera ancora un giocatore importantissimo ma lui, come tutta la Roma, se Micki dovesse davvero accettare l’Inter, è pronto a farsene una ragione. Senza rancore.
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