Obiettivo immediato: riprendersi il secondo posto. Per sognare ancora lo scudetto c’è tempo perché come dice Spalletti «tutto è possibile». Stasera contro la Fiorentina la Roma inizia un tour force di 8 partite in 25 giorni e proverà a rialzare la testa dopo la sconfitta con la Samp, le fatiche in coppa Italia col Cesena, le polemiche sullo stadio e soprattutto e le vittorie di Juve e Napoli che l’hanno proiettata a -7 dalla vetta e a -1 dal secondo posto. «La Juventus sta sicuramente correndo forte, però è lì, è guardando e copiando loro che bisogna trovare sempre stimoli nuovi per fare meglio. Scudetto? Noi dobbiamo continuare a credere che sia possibile ancora tutto e a lavorare e giocare pensando a questo. Napoli e Juve sono due squadre forti ed essere in loro compagnia, nei discorsi perché la Juve è davanti, vuol dire essere una squadra forte», ha detto sicuro Spalletti che all’andata perse la gara per un gol di Badelj con Kalinc in fuorigioco.
«Rispetto a quella partita siamo migliorati e maturati. Se escludiamo la sconfitta di Genova abbiamo dimostrato di aver trovato una quadratura. Stanchi col Cesena? Ma loro correvano molto, fisicamente non stiamo malissimo. Non sono preoccupato». Meno certezze il tecnico le regala sul suo futuro: «L’ho già detto e lo ripeto: decidono i risultati, o vinco oppure solo dopo valuteremo altri aspetti come crescita e prospettive del club».
Risultati che passano dalla sfida di stasera all’Olimpico dove la Roma finora ha sempre vinto. Spalletti dovrà rinunciare a Vermaelen (problema alla mano) a Florenzi e Salah (di ritorno oggi dalla coppa d’Africa, sarà in tribuna). Perotti è stato convocato in extremis, ma difficilmente scenderà in campo. In difesa tornerà quindi il trio titolare con Manolas, Fazio e Rüdiger (media 0,3 gol subiti a partita), a centrocampo dal 1’ De Rossi mentre in attacco partirà El Shaarawy, con Totti pronto a subentrare a partita in corso.
Andrà in panchina Gerson che sabato ha giocato con la Primavera. «L’ho deciso io, e non era una punizione altrimenti non sarebbe stato capitano. Aveva bisogno di giocare», ha tuonato Spalletti che dal mercato avrebbe gradito volentieri Borja Valero o Badelj. «Borja lo vogliono tutti, potrebbe giocare ovunque, nel Real, nel Barça, a Manchester, poi si fanno altre scelte in base alla nostra realtà. Sono comunque contento dei giocatori che ho».
Infine Spalletti spiega così il suo intervento a Sky a favore della costruzione del nuovo stadio: «Si muovono le economie con questi progetti. Non andiamo a dire in giro che investimenti stranieri siano una minaccia da cui dobbiamo difenderci. Mi sono esposto tanto, anche sulle barriere, ma non perché io abbia esigenze particolari. Ci sono dei dirigenti forti e una società forte. Poi bisognerà stare attenti perché allo stadio ci vanno le famiglie, chi usa lo stadio per far casino deve restare a casa».
(Leggo – F. Balzani)
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