Josè Mourinho

AS ROMA NEWS PRIMAVERA MOURINHO – Non sarà stato come l’abbraccio dell’Olimpico, con oltre sessantamila romanisti, ma le tribune del Tre Fontane hanno accolto José Mourinho con lo stesso calore percepito dal tecnico e dalla squadra dopo la sfida contro l’Inter, scrive il Corriere dello Sport.

Ai circa trecento tifosi presenti ieri pomeriggio allo stadio per sostenere la Primavera di Guidi nella sfida contro la Fiorentina non è sfuggito l’arrivo del tecnico portoghese, affiancato come sempre dal suo braccio destro Nuno Santos: un boato immediato, poi gli applausi scroscianti.

Inevitabile visto quello che José ha trasmesso alla Roma, all’ambiente, a una tifoseria che aveva bisogno di essere guidata non solo da uno dei migliori allenatori in circolazione, ma anche da un carismatico condottiero pronto a dare tutto per i suoi giocatori, per la squadra e per il club. 

Vederlo al Tre Fontane ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi che hanno apprezzato ancor di più la visita di Mourinho nel giorno libero della prima squadra. Così invece di riposarsi, prendersi un giorno per recuperare anche lui le energie o semplicemente lavorare nel suo fresco ufficio al Fulvio Bernardini, il portoghese ha deciso di osservare i suoi “bambini” sotto al sole e con il primo vero caldo più che primaverile (29 gradi alle 15) dello stadio all’Eur.

Dedizione al lavoro, al club, nonostante il futuro incerto. Lo sanno anche i tifosi – preoccupati dal silenzio dei Friedkin e dall’interessamento del Psg -, per questo quando lo hanno visto accomodarsi nella tribuna riservata allo staff, dall’altra parte dello stadio – nella tribuna destinata ai trecento tifosi presenti – sono partiti cori, applausi e appelli: «Resta con noi mister», «Roma ti ama José, non andartene!».

L’ovazione ripetuta dopo quella dell’Olimpico, tra canti e striscioni, come quello visto in tribuna «Mouratelo a Trigoria». L’ambiente è unito e sta sostenendo Mourinho anche in questo periodo negativo tra infortuni, squalifiche ed errori arbitrali. E a proposito, dopo le frasi pronunciate nella conferenza post Inter («Felice delle critiche da chi è stato squalificato tre anni per scommesse»), ieri è arrivata la replica di Ulivieri: «La Caf riconobbe nell’88 che l’illecito era stato commesso a mia insaputa. Ma sono d’accordo con Mourinho, siamo fatti di pasta diversa». Botta e risposta che non coinvolge il tifo giallorosso, unito nel chiedere all’allenatore di restare e alla Roma di convincerlo e accontentare le sue richieste sul progetto futuro. 

Un sorriso dello Special One alla tribuna del Tre Fontane, un saluto con la mano ai romanisti, poi il fischio d’inizio del match che il tecnico ha osservato con attenzione dal primo all’ultimo minuto. Pantaloni e maglietta grigia, sneakers bianche ai piedi, Mou ha assistito al primo tempo vicino al Chief Football Operating Officer Maurizio Lombardo e al responsabile del settore giovanile Vincenzo Vergine.

Il saluto in tribuna al tecnico della Primavera Federico Guidi, squalificato, e ad alcuni ragazzi della squadra che non hanno preso parte alla partita: quindi a Joao Costa – che due giorni fa ha rinnovato il contratto -, Cherubini, ma soprattutto Missori e Pisilli. Questi ultimi due sono andati incontro al tecnico per salutarlo e ringraziarlo nuovamente per averli fatti esordire in campionato negli ultimi minuti della sfida contro l’Inter.

Poi la partita dei suoi “bambini” contro la Fiorentina di Aquilani, quello che a breve sarà il suo ex proprietario di casa visto che José si trasferirà a Roma sud. Anche di questo i due hanno parlato nell’oltre mezz’ora di colloquio avuto a fine partita.



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