AS ROMA NEWS CREMONESE ZANIOLO INFORTUNIO – Il sogno di mezza estate rischia di rimanere tale. La parola “scudetto”, sussurrata da molti tifosi, tra gli spalti dello stadio e le tribune social, si è incastrata tra la tibia destra di Gini Wijnaldum e la spalla sinistra di Nicolò Zaniolo.
Come riferisce La Repubblica, la sfortuna è tornata a bussare con veemenza dalle parti di Trigoria e lo ha fatto con un tempismo cinico, un uno-due in meno di 24 ore, roba da rimanerci secchi. Prima il fiore all’occhiello del centrocampo giallorosso, l’olandese che aveva fatto tremare le fondamenta dell’Olimpico con il suo coro, già ripudiato dalla Sud perché creato dai tifosi del Liverpool.
Poi il talento ritrovato, il potenziale campione che aveva strizzato l’occhio al bianconero perpoi riscoprirsi comodo e coccolato vestito di giallorosso. Volava Zaniolo a Salerno, imprendibile fino all’infortunio nel primo tempo con la Cremonese, fino all’ultimo strappo: la porta in vista ma arriva la scivolata di Lochoshvili ad impedirgli di esplodere il sinistro. Poi la caduta, rovinosa, tutto il peso del corpo finisce sulla spalla sinistra. L’urlo istantaneo e, col braccio ancora in funzione, subito a richiamare l’attenzione della panchina.
Non bastava il fantasma di Emerson sugli spalti, come in quel torrido agosto del 2000, quando, insieme all’infortunio del brasiliano, sembravano essersi spente anche le speranze tricolori. Ci si mette anche Zaniolo e la sua storia di infortuni che stanno cercando in tutti modi di rendere la sua carriera un calvario, un viaggio a tappe tra fermate e recuperi, attese e speranze. Mentre la sua Roma giocava e superava di misura l’ostacolo Cremonese, lui era a Villa Stuart accompagnato dal papà Igor. E la diagnosi di un trauma diretto con lussazione della spalla veniva poi anticipata da Mourinho: “Nicolò? Sono preoccupato ma è la vita. Piangere non aiuta, hai in testa strategie, combinazioni e poi ti trovi in una situazione in cui hai gli uomini contati. L’infortunio? Sarà sicuramente per qualche tempo fuori”.
Difficile stabilire i tempi di recupero (non meno di un mese), ma quanto meno nessun intervento in vista per il numero 22. Rimane invece l’ipotesi più concreta per Wijnaldum, che è in attesa dell’ultimo consulto, quello con il professor Ahlbäumer della Klinik Gut di St. Moritz, struttura di fiducia della famiglia Friedkin, prima della decisione finale, che verrà presa di concerto con i due club, Psg in primis.
La frattura composta ha acceso la fiammella della speranza, lo stop può aggirarsi attorno ai 3 mesi, giusto in tempo per ripresentarsi a gennaio come un nuovo acquisto. La Roma spera, Mourinho si dispera. Sarebbero stati entrambi sicuri protagonisti della sfida dell’Allianz Stadium con la Juventus, il big match dal profumo di scudetto. Lo guarderanno dal televisore, a chilometri di distanza dal manto erboso dell’impianto torinese. Chi andrà in campo lo farà con l’ambizione di crederci, nonostante tutto. Ma quando la sfortuna si accanisce, sognare diventa più complicato. Spetta ai tifosi giallorossi che raggiungeranno Torino il compito di tenere in vita il sogno.
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