Josè Mourinho

AS ROMA NEWS JUVENTUS MOURINHO – La beffa di fine anno non è divertente da digerire, tanto più allo Stadium dove la Roma non riesce mai ad assaggiare il sapore della grandezza. Chiudere il 2023 al settimo posto, a -5 dalla zona Champions, con appena 8 punti conquistati in 9 trasferte di campionato, non era quello che speravano i 2.000 tifosi al seguito della squadra. Che comunque hanno cantato fino alla fine e, in prossimità del triplice fischio di Sozza, hanno di nuovo inneggiato a José Mourinho, scrive il Corriere dello Sport.

Lui, l’allenatore che chiedeva carattere per affrontare la Juventus, torna a casa deluso dal risultato ma non dall’atteggiamento mostrato dai giocatori. «Sono contento della qualità del gioco e della personalità dei ragazzi – spiega –. Ovviamente poi il risultato è quello che conta ed è un peccato aver perso. Ci è mancato solo il gol. Se avessimo segnato nel primo tempo sarebbe stata una partita diversa. Anzi avremmo potuto vincere noi. Purtroppo non siamo stati concreti in un paio di circostanze, il palo di Cristante e il tiro di Paulo, ma non posso rimproverare niente alla squadra».

A seguire la Roma non è riuscita a reagire all’episodio negativo, cioè il gol subito a inizio ripresa: «La Juventus era in difficoltà sullo 0-0, le avevamo creato un problema strategico con la posizione di Dybala e gli inserimenti di Bove. Il nostro primo tempo è stato di altissimo livello. Poi dopo la rete di Rabiot, che è venuta a causa di due rimpalli, la situazione si è ribaltata. Loro si sono abbassati, hanno alzato il muro, e non era facile per noi mettere in difficoltà una squadra così forte difensivamente che aveva la motivazione extra di potersi avvicinare all’Inter».

I numeri in trasferta sono indiscutibili però. E penalizzano la rincorsa a un posto in Champions: «E’ vero che in casa noi, come tante altre squadre, otteniamo di più. Ma in questo caso la Roma merita solo complimenti, abbiamo fatto tutto il possibile in uno stadio che mette tanta pressione. Dal punto di vista del carattere, i giocatori stanno crescendo. Ed è per questo che posso preparare partite ambiziose anche su certi campi. Stiamo migliorando: siamo sempre a -5 dal quarto posto, proveremo a restare lì nel gruppo».

Mourinho non drammatizza per la distanza dall’alta classifica: «Stiamo attraversando un ciclo difficile di partite e non abbiamo tante alternative in difesa. Una vittoria o una sconfitta stravolgono velocemente la classifica. Sono sicuro che faremo il massimo nel 2024 per andare in Champions».

Attraverso il mercato magari: «Preferisco pensare che fra tre giorni devo cominciare la Coppa Italia contro la Cremonese senza N’Dicka, che va in Coppa d’Africa, e forse anche senza Mancini, che ha la pubalgia e fatica a correre. Non piango per il mercato, cerco di adattarmi: se arriva un difensore bene, altrimenti andiamo avanti lo stesso».

Il suo bilancio per il 2023 rimane molto positivo. Mourinho chiude pungendo Taylor, l’arbitro della finale di Budapest: «In condizioni normali questo sarebbe un anno ultra-storico per la Roma. Avremmo vinto per due anni di fila una coppa europea e ci saremmo qualificati per la Supercoppa e per la Champions. Ma il dio del calcio, diciamo così, non ha voluto… In realtà paghiamo nella finale contro il Siviglia la serata infelice della squadra arbitrale. Ma ormai è andata, dobbiamo pensare al futuro».



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